Castellammare. Doriforo trafugato, il deputato Amato: «Intervenga il ministro Giuli»
Il ministro della Cultura intervenga “affinché il museo di Minneapolis restituisca allo Stato Italiano” il Doriforo di Stabia e renda noto “se risulti ancora in atto il divieto da parte dei musei italiani di prestiti al museo di Minneapolis, se lo stesso museo abbia al momento in esposizione opere italiane, se non si intenda adottare iniziative di competenza per revocare i prestiti”. Lo chiede il deputato Gaetano Amato (M5S) in un’interrogazione al titolare del Collegio Romano, Alessandro Giuli. “Nel 1980, l’Antikenmuseum di Monaco di Baviera mostrava per la prima volta la copia romana della famosa statua del Doriforo scolpita nel 440 a.C. da Policleto; la statua, in marmo pentelico, (lo stesso con il quale venne realizzato il Partenone di Atene), era stimata quale migliore copia dell’originale esistente al mondo. Il Doriforo non era ancora acquistato dal museo in questione che, all’uopo, aveva aperto una sottoscrizione per comprarla al prezzo di sei milioni di marchi (3 miliardi del tempo). Il ritrovamento era avvenuto a marzo del 1976, a Castellammare di Stabia, da operai che stavano scavando le fondamenta di un edificio in uno dei due grossi cantieri presenti nella zona: il primo a Varano, in corrispondenza della villa Romana denominata San Marco, dove insiste anche la villa del Buon Pastore, ancora interrata; il secondo a Parco Imperiale, un quartiere di Gragnano, città che confina con la Città delle Acque. In entrambi i cantieri furono rinvenuti e saccheggiati numerosissimi reperti archeologici. La statua non fu acquistata a causa di numerosi articoli di stampa, tra i quali uno del Messaggero, che ne collocava il ritrovamento appunto a Stabia, dove, invece di essere consegnata alla Soprintendenza Archeologica, venne venduta, illecitamente, a un antiquario romano, e da questi spedita in Svizzera, nazione da sempre al centro del traffico internazionale di opere d’arte trafugate. Dopo la restituzione al mercante da parte dell’Antikenmuseum, la statua scomparve nel nulla, per poi riapparire nel 1986 in Usa, a Minneapolis, nel Minnesota Museum of art, dove si trova tuttora, con una didascalia che ne indicava il rinvenimento negli anni Trenta, nei fondali marini oltre l’Italia, in acque internazionali”.


