Ercolano/Torre del Greco. Un intervento complesso e drammatico ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri sul versante vesuviano di via Osservatorio, tra i territori di Ercolano e Torre del Greco. Un uomo – apparentemente di circa 50 anni e privo di documenti – si sarebbe lanciato volontariamente in un dirupo dallo skyline del Vesuvio, precipitando per diverse centinaia di metri.
L’allarme è stato lanciato da un testimone che ha assistito da lontano all’agghiacciante scena e ha prontamente contattato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti in pochi minuti i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale sanitario del 118 della postazione di Torre del Greco – attivati per un tentativo di suicidio – insieme alla Croce Rossa di Ercolano.
Il team del 118 composto dall’autista Cesare Valentino, dall’infermiera Francesca Maresca e dal soccorritore Onofrio Scognamiglio ha raggiunto la zona impervia, dove si è unito ai vigili del fuoco già impegnati in una discesa particolarmente rischiosa nel burrone.
Le prime operazioni sono state mirate alla verifica dei parametri vitali dell’uomo, ritrovato vivo sebbene privo di coscienza. A quel punto, è scattata una delicata manovra di immobilizzazione e sollevamento, resa complessa dalle condizioni del terreno e dalla profondità del crepaccio in cui il ferito era caduto.
Una volta riportato in superficie, l’uomo è stato trasportato d’urgenza in codice rosso all’Ospedale del Mare di Napoli. All’arrivo in pronto soccorso, il paziente – successivamente identificato in G.C. di 53 anni – presentava parametri vitali attivi, ma restava in stato di incoscienza.
I medici si sono immediatamente adoperati per stabilizzarlo e avviare le manovre rianimatorie. L’uomo è stato poi ricoverato sotto stretta osservazione: le sue condizioni sono critiche, ma – secondo i camici bianchi della struttura sanitaria di Napoli – non sarebbe in pericolo di vita. Restano ancora ignote l’identità dell’uomo e le motivazioni del gesto, avvenuto – come ricostruito dagli investigatori- proprio nel giorno del suo 53esimo compleanno.
Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire l’accaduto e risalire al contesto ambientale dell’aspirante suicida, anche attraverso segnalazioni da parte di familiari o conoscenti. «La zona era molto difficile da raggiungere, il burrone è profondo e scosceso. Abbiamo lavorato insieme ai vigili del fuoco con grande attenzione: ogni movimento andava calcolato. Quando abbiamo visto che respirava, nonostante la caduta, ci siamo subito attivati per portarlo in salvo nel minor tempo possibile – raccontano i soccorritori del 118 coinvolti nell’intervento -. Sono situazioni che ti segnano, ma sapere di aver fatto tutto il possibile per salvare una vita ti dà la forza di andare avanti».
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