“Siamo in piazza a Napoli e in tutta la Campania per informare le cittadine e i cittadini che l’otto e il nove giugno prossimo si vota per i cinque referendum sui temi del lavoro e della cittadinanza. E non può esserci risposta migliore di questa all’atteggiamento pericoloso e antidemocratico del presidente del Senato, Ignazio La Russa che, da un festival dove si parla di cultura invita gli italiani e le italiane a non andare a votare. Ci troviamo di fronte ad un atto che è non solo anticostituzionale ma eversivo”. Così il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, parlando dal gazebo allestito ieri mattina insieme al comitato referendario di Napoli a largo Berlinguer in vista dei cinque referendum su lavoro e cittadinanza in programma l’8 e 9 giugno. “Crediamo – ha detto Ricci – di essere sulla strada giusta perché vedere tanti cittadini e cittadine, lavoratrici e lavoratori che insieme alla nostra organizzazione si stanno mobilitando nelle piazze di tutta la regione per dire alle persone di andare a votare l’8 e il 9 giugno è un segnale importante. Le persone devono poter decidere in piena libertà di cambiare leggi sul lavoro e sulla cittadinanza che sono sbagliate. Il voto è uno strumento democratico che va esercitato. La partita del quorum – ha concluso – può essere giocata e noi ce la giocheremo fino in fondo” dichiara Ricci. “Ancora una volta, il presidente del Senato Ignazio La Russa si rende protagonista di dichiarazioni inaccettabili. Il suo invito a non votare ai referendum non e’ solo un affronto alla democrazia, ma una palese dimostrazione di irresponsabilita’ istituzionale. Che La Russa ci abbia ormai abituato a esternazioni discutibili non sorprende piu’. Ma che la seconda carica dello Stato, invece di promuovere la partecipazione democratica, si permetta di legittimare l’astensione come strategia politica, e’ semplicemente vergognoso. In un momento storico in cui l’affluenza alle urne e’ gia’ drammaticamente bassa, parole del genere rischiano di minare ulteriormente la fiducia dei cittadini nel proprio diritto di voto. E’ chiaro che la destra ha paura. Ha paura dell’idea di societa’ che e’ rappresentata nei quesiti referendari. Una societa’ piu’ giusta, meno precaria, con piu’ sicurezza nei luoghi di lavoro, con piu’ diritti” sostiene Marco Sarracino, componente della segreteria nazionale Pd.
Le polemiche. “Bisogna invitare i cittadini, e soprattutto i giovani, a partecipare ed essere presenti” al voto per i referendum, “anche noi faremo la nostra parte”. A dirlo l’ex ministro e leader del movimento politico Primavera, Vincenzo Spadafora, a margine di un incontro pubblico a Napoli.