«Le esposizioni artistiche micropermanenti sono una tappa importante del nostro progetto sociale e culturale: un artista ci concede di esporre alcune opere non per un vernissage, ma settimane o mesi all’interno della nostra sede, per dare a tutti la possibilità di aprirsi a cultura e bellezza, per affiancare un pezzo di arte sociale a tutte le attività quotidiane della nostra associazione». Parole del Presidente di Radio Arci Masaniello Peppe Tufano, che giovedì 15 maggio, a partire dalle 20.30, presso la sede della storica sede Arci di Saviano di via degli Orti, presenterà l’artista Franco Maione e alcune delle sue opere.«L’idea di questo tipo di esposizioni – continua Tufano – ci è venuta quando un altro importante artista ed amico Christophe Mourey ha voluto concederci di esporre in sede alcune sue opere. Ci siamo detti che non poteva restare un fatto isolato, ma doveva diventare a tutti gli effetti un appuntamento fisso per i nostri soci e per chi frequenta, anche occasionalmente, i nostri spazi. Per il primo di questi appuntamenti quinti abbiamo raccolto la disponibilità di Franco Maione, affermato artista vesuviano, così da creare un percorso che parte dalla Francia con Mourey e ritorna ai piedi del Vesuvio».Maione è un artista poliedrico attivo fin dal 1981, da sempre attento all’arte sociale e popolare.
Di lui hanno scritto critici di stampo internazionale come Enzo Pagano e soprattutto Roberto De Simone: «Franco Maione fa parte dei miei più antichi rapporti con il “sacro” – scrive il De Simone – A Madonna dell’Arco o a Madonna di Castello. Franco Maione è la pura contraddizione fra una realtà attuale desacralizzante e la sua più antica interiorità, i cui occhi vedevano nel sole un qualcosa di più di un semplice fenomeno naturale, o nell’albero radici misteriose al di là di funzionali propaggini botaniche. E per Franco Maione mi sovviene qui la splendida frase di Pasolini, messa in bocca al Centauro nella “Medea”, quando dice che: “Solo chi è mitico è realistico e solo chi è realistico è “mitico”. Insomma, l’esperienza artistica di Pranco Maione è legata visceralmente da un lato a questo essere un operaio inserito in una realtà attuale, in un inevitabile e cosciente rapporto con il “sociale” e il “politico”. E allora i materiali impiegati da Franco Maione per le sue composizioni sono solo legno bruciato, rame e specchi. Insomma, le composizioni di Franco Maione mi suggeriscono i ritmi silenziosi di una drammatica tammurriata per una Madonna detronizzata ed esposta per terra a Porta Portese, come semplice oggetto d’antiquariato».Per dare la giusta chiusura della serata ci saranno anche una serie di momenti musicali, attenti alla musica popolare e alle tradizioni.