Il blitz della Dda a Castellammare. Un arrestato parente di un politico, Ruotolo: «Un fatto grave»
«L’ultima ordinanza dell’Antimafia sottolinea ancora una volta l’invasività del clan D’Alessandro nel tessuto sociale stabiese». A dirlo è l’europarlamentare e consigliere comunale del Partito Democratico di Castellammare di Stabia, Sandro Ruotolo che ha anche aggiunto:«La parentela di un consigliere comunale con uno degli arrestati è un fatto grave». «L’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare disposte dalla magistratura inquirente antimafia nei confronti di esponenti di rilievo del clan D’Alessandro rappresenta un ulteriore colpo nell’azione di contrasto della camorra stabiese- si legge nella nota di Sandro Ruotolo- Il quadro che si sta delineando ci impone una riflessione profonda e sincera, lo abbiamo detto più volte: la camorra è radicata nel tessuto sociale, politico ed economico della città, arruola professionisti, colletti bianchi e “insospettabili”, azzera i confini che dividono l’economia legale da quella illegale, condiziona la vita di Castellammare». Ruotolo si sofferma soprattutto sulla questione dell’impianto di videosorveglianza cittadino, controllato dal boss Vincenzo D’Alessandro tramite delle talpe all’interno del comune e sul legame di parentela che lega un consigliere comunale a uno degli arrestati. «Il presunto controllo del vecchio sistema di video-sorveglianza cittadino è inquietante, così come il coinvolgimento di due tecnici e sarebbe gravissimo se risultasse vera la notizia di un rapporto di parentela di un consigliere di maggioranza con alcuni dei soggetti coinvolti nell’inchiesta- scrive Ruotolo- La famiglia Oscurato è sicuramente un pezzo fondamentale della più ampia consorteria criminale dei D’Alessandro, storicamente impegnata nella gestione dei videopoker, imposti, come risulta anche dall’ultima inchiesta giudiziaria, ad una ampissima rete di esercenti commerciali». Inoltre Ruotolo ha annunciato un evento per il prossimo 23 maggio, trentatreesimo anniversario della strage di Capaci. «Presso l’Asharam Santa Caterina, presenteremo le prime conclusioni del lavoro dell’Osservatorio anticamorra stabiese. Abbiamo iniziato questo lavoro perché non abbiamo mai sottovalutato il peso condizionante della camorra: al centro della nostra riflessione il peso sempre più crescente di false liste civiche, di familismi consolidati e di un meccanismo di raccolta del consenso elettorale basato su sistemi clientelari e sul controllo sociale e politico di interi pezzi del nostro territorio- si legge nella nota- Siamo in campo, per sostenere l’opera di trasparenza avviata nel palazzo del Comune, che deve essere per noi una casa di vetro, e il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura e andremo avanti con le migliori forze ed energie della città per sconfiggere la camorra, che a Castellammare continua ad avere lo stesso cognome: D’Alessandro».

