Castellammare. Camorra e colletti bianchi, appello bipartisan: «Rompere il muro del silenzio»
Castellammare. «La camorra si nutre anche con il silenzio delle istituzioni, non ci si può voltare dall’altra parte, ma bisogna alzare la voce ed essere chiari». E’ questa in sintesi la posizione di Sinistra Italiana e Forza Italia che, dopo l’europarlamentare del Pd, Sandro Ruotolo, provano a rompere il muro del silenzio che a Castellammare di Stabia s’è alzato dopo l’ultima inchiesta sul clan D’Alessandro che ha portato all’arresto di undici persone. «E’ grazie alla determinazione di chi indaga, spesso in solitudine, che oggi possiamo fare nomi, ricostruire reti, disegnare con precisione il perimetro dell’infiltrazione camorristica», dice il segretario regionale di Sinistra Italiana, Tonino Scala, che aggiunge «la camorra non è una piaga esterna, è dentro le pieghe della nostra società, dell’economia, delle relazioni politiche – e ancora – Si nutre di silenzi, complicità, connivenze. L’ipotesi che la criminalità organizzata abbia avuto accesso e controllo sui sistemi di videosorveglianza, che vi siano coinvolgimenti di tecnici e rapporti di parentela con esponenti politici, impone una presa di coscienza netta e non più rinviabile». E’ proprio sull’aspetto politico che si concentra il segretario regionale di Sinistra Italiana: «Non possiamo più permettere che Castellammare venga considerata terreno fertile per logiche familistiche e consorterie che si mimetizzano dietro liste civiche di comodo, che coltivano consenso sulla paura e sul bisogno, che trasformano le istituzioni in strumenti di potere opaco». «Come Sinistra Italiana ribadiamo la necessità di un cambio di passo – conclude Scala – Serve un’azione politica decisa, trasparente, coerente. Serve che i partiti escano dall’ambiguità e dicano con chiarezza da che parte stanno. Non si può combattere la camorra a parole e intanto farle spazio nei meccanismi del consenso. Il Comune deve diventare una casa di vetro». Ci vanno giù pesante anche i consiglieri comunali di opposizione Antonio Cimmino e Nicola De Filippo (Forza Italia), Antonio Federico (Stabia Unica) e Pasquale D’Apice (Progetto Stabia). « La recente inchiesta della magistratura ha sollevato interrogativi inquietanti su possibili rapporti tra ambienti interni al Comune e la criminalità organizzata. Un fatto che non può essere archiviato come marginale, soprattutto dopo che un consigliere di maggioranza ha deciso di sottolinearne chiaramente la gravità – dicono i consiglieri comunali di centrodestra – Ringraziamo le forze dell’ordine e la magistratura per il loro lavoro instancabile al servizio della giustizia e della legalità. Ma riteniamo che questa amministrazione, e in particolare i suoi esponenti più rappresentativi, debbano essere chiari. In momenti come questi, non parlare equivale a voltarsi dall’altra parte. Serve coraggio, servono parole nette, prese di posizione pubbliche e un’assunzione di responsabilità che non può più essere rimandata». tiva

