Torre del Greco, lo storico «Epitaffio» del ‘600 abbandonato al degrado
CRONACA
21 maggio 2025

Torre del Greco, lo storico «Epitaffio» del ‘600 abbandonato al degrado

metropolisweb

Torre del Greco. Lo storico monumento seicentesco in pietra lavica, denominato “Epitaffio”, lungo la Via Nazionale, è in evidente stato di abbandono e degrado nonché vittima di atti vandalici. La maestosa struttura soffre di gravi criticità che denotano un’inaccettabile incuria da parte delle istituzioni competenti, incominciando dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella.

L’austero monumento celebrativo – realizzato nel 1562 per ricordare il rifacimento della strada che andava da Napoli alle Calabrie, all’epoca dello spagnolo viceré di Napoli Pedro Afán de Ribera – ha il pannello illustrativo sfondato e non più leggibile, posto impropriamente e in precarie condizioni davanti al monumento. Altrettanto deteriorato è un secondo pannello esplicativo, inchiodato sulla base della struttura commemorativa, peraltro imbrattata con vernici bianche e nere.

Diversi blocchi della preziosa pietra vesuviana sono erosi e ammalorati. Nella parte alta emergono tre imponenti stemmi, molto anneriti, con insegne araldiche, dove spicca, tra i due pinnacoli, quello di Filippo IV di Spagna, circondato da erbacce e perfino da un penzolante cavo elettrico.

Evidentemente tali presenze floreali, anche lassù, a venti metri di altezza, non potevano mancare, visto che l’intera Nazionale da tempo è divenuta un lungo e impervio percorso orto botanico, con piante selvatiche infestanti di ogni genere, tra cui i cosiddetti “polloni” sui marciapiedi. Infine, c’è la testimonianza storica più rilevante, ovvero le due lapidi, con testi in lingua latina.

Le lapidi-epitaffio, finemente incorniciate, sono offuscate dagli agenti atmosferici, muffe e dal nerume, causato dalla mancata manutenzione. È evidente che la non curanza del monumento costituisca un inaccettabile dispregio dell’obbligo giuridico, segnatamente per i profili relativi alla gestione del bene di interesse pubblico, secondo i criteri delle buone pratiche della pubblica amministrazione.

Un aspetto fondamentale, in ossequio del principio di rango costituzionale di tutela del patrimonio storico e artistico e del paesaggio della nazione.

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