Il blitz della Dda a Castellammare.D’Apuzzo risponde al sindaco Vicinanza:«Assumetevi le vostre responsabilità»
«Le ultime inchieste della Dda gettano ombre sull’attuale amministrazione comunale, Castellammare merita verità». A dirlo è il consigliere d’opposizione Mario D’Apuzzo, compatitor alle scorse amministrative di Luigi Vicinanza, attuale sindaco di Castellammare. «In un’affermazione rilasciata alla stampa, il sindaco Vicinanza ha infatti sottolineato qualche giorno fa che il dipendente comunale attenzionato dalle indagini operava nel periodo amministrativo guidato dal centro destra, in un goffo esercizio di deresponsabilizzazione che offende l’intelligenza dei cittadini- spiega D’Apuzzo- Ma la verità non si elude: la Prefettura sciolse il precedente Consiglio comunale sulla base di un presunto fumus d’infiltrazione mafiosa che non regge alla prova di resistenza con le sentenze che hanno pienamente riabilitato consiglieri e assessori proposti per l’incandidabilità». D’Apuzzo fa poi riferimento all’inesistenza di conseguenze legali per i politici di centrodestra interessati dal provvedimento di scioglimento. «Oggi, al contrario, le cronache giudiziarie non si fondano su mere supposizioni prefettizie, ma su atti processuali concreti e sull’intervento diretto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Ed è a dir poco paradossale che si voglia rimestare nel passato ormai chiarito, nel mentre gli atti giudiziari più recenti ( ben due ordinanze nell’ultimo anno) gettano ombre inquietanti proprio sull’attuale assetto amministrativi». I riferimenti di D’Apuzzo sono relativi all’ultima inchiesta Domino III e a quella per l’omicidio del consigliere del Pd Gino Tommasino. «Questa volta, i nomi e le relazioni non emergono da dossier amministrativi o da valutazioni politiche, ma da ordinanze di custodia cautelare, sottoscritte da giudici che agiscono in nome della legge. Caro Sindaco, il problema è vostro. È tutto vostro, oggi come ieri. Il centrosinistra governa Castellammare da oltre trentacinque dei quarant’anni trascorsi: un dominio incontrastato che ha conosciuto vicende tragiche come l’assassinio di due consiglieri comunali e che oggi si ritrova nuovamente esposto alle interferenze di contesti opachi e relazioni imbarazzanti- conclude D’Apuzzzo- Chi invoca trasparenza non può rifugiarsi dietro il passato. Chi amministra ha il dovere politico e morale di farsi carico del presente e di rispondere alla città con i fatti, non con i comunicati evasivi. Castellammare non ha bisogno di alibi, ma di verità. E la verità, prima o poi, bussa alla porta. Anche a quella di chi governa». Michele De Feo

