I sindaci campani contro la norma sulla ineleggibilità alle Regionali
Anci Campania esprime la “propria ferma e unanime contrarietà alla norma della legge elettorale regionale n. 17 dell’11 novembre 2024 che ha introdotto l’ineleggibilità dei sindaci di tutti i comuni della Campania,senza distinzione di dimensione demografica”. Tale norma “rappresenta un grave vulnus democratico e una discriminazione ingiustificata nei confronti dei primi cittadini della Campania, penalizzando il loro diritto di partecipazione alla vita politica regionale e mortificando il rapporto fiduciario con le rispettive comunità locali”. Il vicepresidente vicario Francesco Morra, il segretario generale Aniello D’Auria, con il presidente del Direttivo,Giuseppe Parente, e il coordinatore dei Piccoli Comuni, StefanoPisani, ” hanno già manifestato le loro obiezioni in una nota al ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, al presidente delConsiglio regionale, Gennaro Oliviero, e al presidente dellaPrima Commissione regionale, Giuseppe Sommese, ribadendo che questa norma costituisce uno schiaffo immotivato ai sindaci, unattacco all’autonomia degli enti locali e una difesa di interessi corporativi”. Anci Campania sottolinea che “la legittimazione dei sindaci deriva dal patto con gli elettori e che la loro esclusione dalle candidature regionali, senza alcuna distinzione, non trova alcun fondamento né nella logica né nel rispetto dei principi costituzionali”.A tal proposito, Anci Campania “ha sollevato dubbi sulla correttezza costituzionale della norma, chiedendo al Viminale un intervento a tutela dei diritti dei sindaci e delle comunità che rappresentano. L’associazione aveva infine sollecitato le forze politiche regionali a presentare un emendamento che cancellasse urgentemente questa disposizione, definita da tutti un vero e proprio obbrobrio giuridico e istituzionale. Ma finora si è trovata di fronte a un muro di gomma”.


