Appalti e mazzette a Sorrento, i «trucchetti» del sindaco per non essere registrato: requisiti i cellulari agli interlocutori
Sorrento. Il sindaco Massimo Coppola aveva il terrore di essere intercettato da forze dell’ordine e procura. L’ennesimo retroscena sul «sistema Sorrento» emerge dalle motivazioni con cui il gip Emanuela Cozzitorto ha convalido l’arresto in carcere del primo cittadino e dello staffista-giornalista Francesco Di Maio.
Dopo essere stato «pizzicato» a Natale con 15.000 euro dentro a un panettone – cifra inizialmente sequestrata dalla Finanza e poi restituita dal tribunale del Riesame – il sindaco di Sorrento aveva preso l’abitudine di requisire i cellulari dei propri interlocutori per evitare di essere registrato.
Una «tecnica» utilizzata anche durante la cena al ristorante organizzata per lo scambio della bustarella da 6.000 euro, ma «neutralizzata» dalle cimici installate dai finanzieri sotto i tavoli del locale.
Per il gip del tribunale di Torre Annunziata, i trucchetti utilizzati dal sindaco di Sorrento sono il sintomo della “scaltrezza criminale” di un “soggetto sicuramente incline a delinquere, in possesso delle necessarie competenze e di una rete di conoscenze a cui rivolgersi”.


