Camorra, relazione della Dia: «Diversifica gli interessi in più settori economici»
CRONACA
27 maggio 2025

Camorra, relazione della Dia: «Diversifica gli interessi in più settori economici»

metropolisweb

“Con il termine camorra viene definito il fenomeno mafioso campano nelle sue diverse forme, che assume specifiche peculiarità in ragione dei differenti contesti territoriali in cui ha avuto origine e si è evoluto. Accanto ad organizzazioni criminali che potrebbero essere definite, per struttura e per capacità delinquenziali, di ‘livello inferiore’ – condensate attorno a piccoli nuclei familiari e orientate principalmente allo spaccio di stupefacenti e alle pratiche estorsive ai danni di attività commerciali, oltre che ai più comuni reati predatori – coesistono organizzazioni mafiose di più lunga tradizione, che nel tempo si sono evolute in strutture organizzative più complesse per il conseguimento di una molteplicità di interessi illeciti. Queste ultime protendono verso alleanze che spesso si consolidano in ‘cartelli’ o ‘confederazioni’ e adottano strategie sistemiche all’interno del contesto socio-economico in cui operano anche oltre le aree di tradizionale immanenza, agendo come vere e proprie ‘imprese mafiose’. E’ il quadro delineato dalla relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività e i risultati della Direzione Investigativa Antimafia nel primo e secondo semestre dello scorso anno. In tale prospettiva, esse avrebbero sviluppato un’elevata capacità di permeare le amministrazioni locali, soprattutto mediante pratiche corruttive, e di infiltrare il sistema economico legale, con il coinvolgimento di imprenditori collusi e avvalendosi dell’expertise di professionisti conniventi o anche dei cosiddetti ‘colletti bianchi’, per riciclare gli enormi flussi di denaro di provenienza illecita con conseguenti alterazioni delle normali dinamiche del mercato legale. Le autorità prefettizie campane, supportate dai gruppi interforze appositamente costituiti, nel corso del 2024 hanno adottato, complessivamente, 240 misure interdittive antimafia, di cui 232 nelle sole province di Napoli e Caserta. L’analisi dei dati ha palesato la tendenza delle organizzazioni criminali campane alla diversificazione dei loro interessi illeciti in svariati settori economici. In particolare, emerge la preponderante esposizione al pericolo di infiltrazione mafiosa del settore edile e immobiliare con il relativo indotto, quali la produzione e fornitura di calcestruzzo e di altri materiali. Le organizzazioni criminali sempre più spesso utilizzano apparecchi criptati per le comunicazioni interne eludendo i tradizionali metodi di captazione investigativa, ovvero sviluppano sofisticate procedure digitalizzate per riciclare denaro di provenienza illecita attraverso triangolazioni internazionali. Sempre più frequenti i casi di introduzione illegale di telefoni cellulari all’interno delle strutture detentive con i droni, grazie ai quali i detenuti mantengono i contatti con i gruppi criminali di riferimento impartendo direttive agli affiliati liberi, pianificando attività illecite o organizzando lo spaccio di stupefacenti all’interno delle carceri. Altro aspetto di particolare rilievo riguarda l’ingerenza pervasiva della criminalità organizzata all’interno degli Enti locali della Campania volta a condizionarne i regolari processi decisionali per l’affidamento degli appalti pubblici, altro settore di prioritario interesse della camorra. Grazie alla spiccata capacità di tramare articolate relazioni con esponenti delle Amministrazioni e delle imprese locali, i clan riescono ad aggiudicarsi importanti commesse pubbliche sia con affidamenti diretti in favore di aziende ad essi collegate, sia tramite il ricorso a subappalti. Con riferimento agli interessi illeciti, il traffico e lo spaccio di droga, le estorsioni e l’usura restano gli ambiti maggiormente diffusi e più remunerativi per i gruppi camorristici, anche minori, sempre pronti a contendersi il controllo del territorio non esitando a fare ricorso alla violenza. Tuttavia, più recenti esiti investigativi hanno riscontrato un crescente e diffuso interesse per le attività illecite ad alto profitto e con ridotto rischio giudiziario quali il controllo delle aste fallimentari e delle procedure di esecuzione immobiliare, il ricorso alle società cartiere per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti allo scopo di riciclare denaro, ovvero realizzare frodi fiscali. Per quanto concerne la distribuzione geografica del fenomeno camorristico in Campania, le province di Napoli e Caserta si confermano le aree dove la criminalità mafiosa opera con maggiore incidenza e in forma più qualificata. La camorra si conferma un fenomeno dinamico, capace di adattarsi ai cambiamenti economici e sociali, mantenendo un forte radicamento sul territorio e una pericolosa capacità di infiltrazione nella società civile e nelle istituzioni locali, evidenziando anche una discreta proiezione in altre regioni soprattutto di quelle realtà criminali maggiormente strutturate.