Elezioni, il centrosinistra fa il pieno in provincia di Napoli e si conferma (anche) a Capaccio
Napoli. Nei cinque comuni in provincia di Napoli chiamati al voto per il rinnovo del Consiglio comunale il centrosinistra riesce a tenere il timone di Giugliano in Campania, la terza citta’ piu’ popolosa della regione Campania dopo Napoli e Salerno e l’ottavo comune del Sud Italia per popolazione.
E salva anche la guida di Casavatore (seppure per una manciata di voti) e Marigliano.
A Volla, invece, ci sara’ ballottaggio mentre a Nola – citta’ roccaforte dei fratelli Manfredi (Massimiliano Manfredi, consigliere regionale della Campania, e Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli) – il Pd non si e’ presentato alle elezioni per una serie di pasticci interni.
Il centrosinistra riesce pure nell’impresa di conservare il comando a Capaccio Paestum dove la pesante inchiesta giudiziario che ha detronizzato il sindaco Pd (poi sospeso) Franco Alfieri, fedelissimo del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, aveva diffuso nel centrodestra la speranza di poter uscire vittorioso dalle urne.
E’ questo il primo dato che balza dall’analisi dei risultati elettorali in alcune delle piu’ grandi realta’ comunali della Campania che sono state chiamate al voto tra domenica e ieri.
Complessivamente nei comuni al voto ha votato il 57,38% degli aventi diritto. L’astensione piu’ alta si e’ registrata sommando i (non votanti) dei cinque comuni in provincia di Napoli: ha votato il 55,09 per cento.
In particolare e’ Giugliano in Campania il comune dove si e’ registrata la percentuale piu’ alta di fuga dalle urne: ha votato solo il 45,55 per cento degli aventi diritto.
La piu’ virtuosa e’ stata Marigliano: con 69,63 per cento dei voti, seguita da Nola (67,93 per cento) e Casavstore (63,63 per cento).
Stringendo l’obiettivo sui singoli comuni, a Giugliano e’ stato eletto sindaco Diego Nicola D’Altero, in continuita’ con l’era di Nicola Pirozzi che e’ stata interrotta bruscamente dopo gli scossoni di diverse inchieste: D’Alterio ha incassato 22.426 voti (51,14 per cento). Il candidato del centrodestra, Giovanni Pianese, si e’ fermato a 19.571 voti (44,63 per cento). Terzo posto per Salvatore Pezzella, sostenuto da una lista civica: 1852 voti (4,22 per cento): per lui non e’ scattato alcun seggio.
A Giugliano il primo partito si conferma il Pd (7642 voti, 17,70 per cento), segue Fratelli d’Italia (5226 voti pari a 12,11 per cento), mentre Forza Italia porta a casa 4437 voi pari a 10,28 per cento.
A Casavatore il centrosinistra vince sul filo del rasoio, complice anche la spaccatura nel centrodestra che e’ andato diviso e ha disperso i voti. L’avvocato penalista Fabrizio Celaj si e’ preso la fascia tricolore con 4.849 voti pari a 50,46 per cento: il Pd ha trainato la coalizione con 1688 voti pari a 17,98 per cento. Vito Marino si e’ fermato 4.510 voti (46,94 per cento): era sostenuto da una serie di liste civiche e senza simboli di partito ma una parte del centrodestra lo sosteneva. Fratelli d’Italia, invece, ha preferito smarcarsi e puntare su un suo candidato, Mauro Muto, che ha totalizzato poco e niente: 250 voti totali, mentre la sola lista di Fdi ha raccolto 240 voti con 2,56 per cento preferenze.
Il Pd la spunta anche a Marigliano dove sono esplose parecchie tensioni interne al partito che praticamente si e’ spaccato e una parte ha appoggiato il candidato di centrodestra. Nonostante questa frattura, il Pd e’ riuscito a portare a casa il risultato grazie, pero’, all’importante prestazione delle altre liste di coalizione (tra cui Azione e la civica Insieme Marigliano): Gaetano Bocchino e’ diventato sindaco con il 55,20 per cento pari a 9494 voti. L’ex parlamentare Paolo Russo (oggi Noi moderati ma una lunga storia in FI e un passaggio in Azione) si e’ fermato al 43,74 per cento voti pari a 7523 voti: Russo era sostenuto da liste che non presentavano simboli di partito, un compromesso per potere “imbarcare” la lista Fare democratico trainata dal sindaco uscente Giuseppe Jossa (Pd) e due ex assessori del Pd. Proprio Fare democratico e’ la lista che ha portato piu’ voti a Russo, ben 3246, ed e’ stata anche la lista piu’ votata di tutta la competizione elettorale. Il Pd, infatti, si e’ piazzato secondo nel gradimento degli elettori con 3199 voti. Ciro Panariello, candidato con una lista civica, ha racimolato solo 181 voti, pari a 1,05 per cento.
A Nola e’ sindaco Andrea Ruggiero, dottore commercialista e imprenditore del settore gioiellerie: ha vinto con 14.156 voti pari al 73,72 per cento. Era sostenuto da P.E.R. Nola e sette liste civiche. L’architetto Maurizio Barbato, sostenuto da Fratelli d’Italia, ha portato a casa 2169 voti pari all’11,30 per cento: tutti voti andati sostanzialmente alla sua persona. FdI ha infatti trainato pochissimo: la lista ha incassato 840 voti (su 2169) pari a 4,46 per cento.
Infine, in provincia di Napoli, giochi tutti ancora da farsi a Volla, dove si sono presentati ben sei candidati. Si va al ballottaggio tra Pasquale Donato, candidato centrodestra, e Giuliano Di Costanzo del centrosinistra (sindaco uscente). Alla prima tornata, Donato e’ stato leggermente in vantaggio: ha totalizzato 3548 voti pari a 30,23 per cento. Fratelli d’Italia e’ stato il primo partito della coalizione con 1427 voti pari a 12,87 per cento, Forza Italia ha incassato 1077 pari a 9,72 voti. Giuliano Di Costanzo, del centrosinistra, ha totalizzato 3153 voti pari a 26,86 per cento. In questo contesto va pero’ male il Pd, che avrebbe dovuto trainare la coalizione, e totalizza 1171 voti pari a 10,56. Di Costanzo potrebbe essere stato penalizzato da un terzo candidato a sindaco, ossia Gianluca Pipoolo che e’ stato capogruppo del Pd proprio con la giunta Di Costanzo e poi e’ passato nell’opposizione, fino ad arrivare a firmare (insieme ad altri otto consiglieri) la sfiduci a Di Costanzo. Pipolo ha incassato 1329 voti, piazzandosi quarto. Pasquale Di Marzo (sindaco dal 2018 al 2021), con quattro civiche, ha invece totalizzato 2675 voti. Donato e Di Costanzo si contenderanno i loro voti al ballottaggio.
Chiude l’analisi del voto Capaccio Paestum: Gaetano Paolino diventa sindaco con 6988 voti pari a 57,63 per cento. A suo sostegno formalmente c’erano tutte civiche, ma in realta’ Paolino aveva l’appoggio del centrosinistra e della pattuglia che aveva sostenuto il sindaco Franco Alfieri (Pd), costretto alle dimissioni dopo essere stato arrestato. Il centrodestra, separato, non ce l’ha fatta: Simona Corrado, sostenuta da quattro civiche di cui una e’ una “civetta” di Forza Italia, totalizza 3794 voti pari a 31,29 per cento. Carmine Caramente, sostenuto da quattro liste una delle quali e’ Fratelli d’Italia, porta a casa 1344 voti pari a 11,08 per cento. La “civetta” di FI, ossia Forza Capaccio Paestum, ha totalizzato 917 voti pari a 7,84 voti, mentre FdI ha contato 843 voti pari al 7,21 per cento: in questo scontro l’ha spuntata FdI.


