Appalti e mazzette a Sorrento, volano gli stracci in maggioranza: «Segnalazioni ignorate»
“Durante una riunione di maggioranza di circa due anni fa, sollevai la problematica che intorno alla mia persona c’era un muro di gomma eretto da chi non mi dava ascolto e da mancati riscontri da parte di alcuni uffici”. Ad affermarlo è Luigi Di Prisco, presidente uscente del consiglio comunale di Sorrento, poche ore dopo le dimissioni di giunta e 11 consiglieri comunali che hanno di fatto concluso la consiliatura. Una resa accelerata dal terremoto giudiziario che ha travolto il sindaco Massimo Coppola, arrestato insieme al suo collaboratore Francesco Di Maio martedì 20 maggio dalla guardia di finanza: entrambi sono accusati di aver ricevuto una tangente da un imprenditore attivo nella refezione scolastica, le cui rivelazioni agli inquirenti hanno fatto partire le indagini.
In parallelo, il Comune di Sorrento è alle prese con una maxi-inchiesta della Procura di Torre Annunziata, che coinvolge in tutto 25 persone tra funzionari, dirigenti e imprenditori. “È dura e fa male, molto male. Ma le decisioni giuste non sempre sono le più semplici. Ieri sera (lunedì, ndr) ci siamo dimessi, in attesa di sviluppi e fiduciosi nel lavoro della magistratura”, ha dichiarato il vicesindaco Paolo Pane. “Non posso nascondere l’amarezza, lo sconforto, la delusione, la rabbia, e tanti altri sentimenti che mi hanno travolto in questi giorni”, ha affermato Pane.
Intanto Di Prisco spiega: “Prima di giungere a tale gesto di forte responsabilità e senso delle Istituzioni, abbiamo condiviso con il segretario generale delle importanti delibere che sono state adottate dalla giunta municipale per la sistemazione della pianta organica finalizzate alla rotazione dei dirigenti oggetto di indagini ed alle dovute sospensioni cautelative”.
Di Prisco poi precisa: “Si è proceduto in giunta anche a nominare un ufficio disciplinare con un organo monocratico nella persona di Vincenzo Limauro”. Eppure, il presidente uscente non nasconde l’amarezza per il clima che si respirava in aula: “Avrei preferito che si fosse andati tutti in aula, ma ciò non è avvenuto”, osserva.
“Tuttavia, è giusto rimarcare pubblicamente la totale estraneità, mia e del gruppo che rappresento, ai fatti che stanno emergendo con una vera escalation giudiziaria al Comune di Sorrento”.
Le dimissioni, secondo Di Prisco, non sono un atto di resa, ma di pulizia. “Bisogna innanzitutto procedere ad analizzare con scrupolo tutte le gare e gli affidamenti degli ultimi tempi e a provvedere, dove ci siano incongruenze, al blocco o alla revoca degli stessi. Bisogna attenzionare in modo ferreo tutte le ulteriori gare future”.
E ancora: “Numerose volte ho dovuto sollecitare gli organi dirigenziali a inviare per tempo le delibere da presentare al consiglio. Molte volte gli atti sono stati rimandati indietro per approfondimenti. Tante le segnalazioni effettuate su problematiche relative alla città che sono restate inevase o inascoltate”, afferma Di Prisco.
A commentare le recenti vicende è anche Rossella Di Leva, ex assessore : “Ora molte cose verificatesi nel corso degli ultimi anni, trovano un senso, ora capisco il perché degli attacchi subiti sui media… come una strategia precisa per annullarmi politicamente”.


