Castellammare. Abrogato il Forum delle associazioni, Fratelli d’Italia: «Una vergogna»
CRONACA
28 maggio 2025

Castellammare. Abrogato il Forum delle associazioni, Fratelli d’Italia: «Una vergogna»

Metropolis

Abrogato il Forum Civico delle associazioni, chi vorrà confrontarsi con le istituzioni dovrà essere iscritto al registro unico nazionale del terzo settore. Una rivoluzione, approvata dal consiglio comunale di Castellammare di Stabia, che non piace per nulla a Fratelli d’Italia. «In un solo colpo vengono annientati anni di partecipazione democratica associativa e di fermento giovanile di tutti gli schieramenti partitici e ideologici, che hanno caratterizzato gli anni novanta», dice il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Giovanni De Angelis. Fratelli d’Italia ritiene sbagliato superare le decisioni che erano state assunte prima dal commissario straordinario nel 2018, relativa al regolamento del Forum Civico delle Associazioni, e del centrodestra nel 2022 che assegnava la concessione gratuita all’interno del Palazzetto del Mare di un locale destinato ad ospitare tutte le attività istituzionali delle associazioni prive di una sede. «L’amministrazione e il consiglio comunale hanno deciso senza alcun confronto con gli organi rappresentativi in carica del Forum di abrogare lo stesso, spazzando in un sol colpo battaglie sociali che avevano visto impegnati i giovani degli anni novanta in un bello ed entusiasmante confronto di partecipazione democratica», dice Giovanni De Angelis. «La delibera consiliare va in palese contrasto con lo Statuto Comunale, la Magna Carta fondamentale cittadina, che all’art.21, attualmente in vigore, istituisce il Forum Civico – accusa il coordinatore di Fratelli d’Italia – Tale atto, quindi, approvato in contrasto con le norme statutarie sopprime una essenziale normativa introdotta a tutela della partecipazione democratica associata cittadina». «Infine – conclude De Angelis – il nuovo regolamento prevede che le associazioni divise in Settori Tematici si confronteranno direttamente con la politica e per poterlo fare dovranno obbligatoriamente iscriversi al Runt ed avere almeno un anno di anzianità di iscrizione. Delle settantrè associazioni cittadine meno di dieci sono iscritte al Runt, le altre anche contro la loro volontà saranno costrette ad iscriversi in caso contrario non avranno alcun diritto partecipativo. Praticamente, nel silenzio più assordante si è consumato un disastro civico, associativo e soprattutto democratico».