Il progetto di uno studente di Torre del Greco per trasformare le bucce di limone in abiti di moda
Torre del Greco. Dagli scarti delle bucce di limone agli abiti di alta moda, rigorosamente biodegradabili. C’è uno studente di Torre del Greco nel gruppo di universitari della Federico II di Napoli capace di vincere la fase nazionale del Bisc-E – bio-based innovation student challenge Europe – una competizione studentesca per l’innovazione basata sulle biotecnologie a cui hanno partecipato 25 Paesi dell’Unione Europea con l’obiettivo di stimolare l’imprenditorialità e premiare l’eccellenza: Pierluigi Di Matteo – ex alunno del liceo classico Gaetano De Bottis, punto di riferimento per l’istruzione all’ombra del Vesuvio – è il team leader di un progetto potenzialmente destinato a segnare una svolta green della fast fashion: «Il nostro progetto – spiega il ventitreenne iscritto al corso di biotecnologie molecolari e industriali dell’università Federico II — consiste nel convertire gli scarti delle bucce di limone in una fibra tessile bio-degradabile, così da contrastare alcuni problemi gravi del settore dell’abbigliamento: in particolare, fibre che rilasciano microplastiche e condizioni di lavoro precarie e sottopagate. Insieme ai fattori ambientali, infatti, abbiamo focalizzato la nostra attenzione anche su problemi di natura sociale».
Per mettere su carta questa idea sono state necessarie competenze di natura molto diversa tra loro. Non a caso, il gruppo di lavoro ora chiamato a rappresentare l’Italia nella fase europea del Bisc-E è composto da studenti provenienti da varie facoltà federiciane e vanvitelliane: Ivelina Ivaylova Dzhambazova (PhD student in Biotecnologie, Federico II), Maria Grazia Masucci (studentessa magistrale in psicologia clinica e degli interventi nei contesti sociali e dello sviluppo, Federico II) e Luisa Galiero (studentessa magistrale in matematica, Vanvitelli).
«Proprio per affrontare i vari aspetti della vicenda, Ivelina e io – prosegue Pierluigi Di Matteo – abbiamo deciso di coinvolgere Mariagrazia sul fronte psicologico e Luisa per l’aspetto strettamente matematico». Sotto il coordinamento della professoressa Cinzia Pezzella – docente di chimica e biotecnologia delle fermentazioni al dipartimento federiciano di scienze chimiche – il team studentesco di è aggiudicato la fase nazionale della competizione nata con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere i giovani nella transizione verso la bio-economia e a esplorare il campo emergente del lavoro bio-based, sviluppando nuovi prodotti «green».
E l’idea di trasformare gli scarti di bucce di limone in abiti sarà presto al centro della fase europea del concorso: «Oltre a essere molto orgogliosi di rappresentare il nostro Paese in Europa – sottolinea l’ex alunno del liceo classico di Torre del Greco – per noi si tratta di una grande occasione riuscire per presentare a una giuria composta da aziende importanti un’idea basata su expertise che sembrano agli antipodi». La finale europea si svolgerà in due round tra settembre e ottobre. Nel primo, tutti i team studenteschi vincitori a livello nazionale presenteranno il loro business-case e la loro soluzione a una giuria di esperti del mondo accademico.
La giuria valuterà le proposte in termini di innovazione, impatto sulla sostenibilità, fattibilità tecnica, sostenibilità economica e le capacità di presentazione del team e I’interazione durante la successiva sessione di domande e risposte. I primi 5 team studenteschi accederanno, poi, al secondo e ultimo step e presenteranno il loro business case a esperti del settore chiamati a prestare particolare attenzione alla scalablità e al potenziale commerciale del progetto. Il video pitch dei primi 5 team sarà valutato online. La somma dei punteggi del primo e del secondo round determinerà i vincitori europei dell’edizione 2025 del BISC-E.
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