Champions, Luis Enrique è il settimo tecnico a vincere con due club diversi
SPORT
31 maggio 2025
Champions, Luis Enrique è il settimo tecnico a vincere con due club diversi
La storica vittoria della Champions dedicata alla figlia Xana
metropolisweb

Monaco. L’uomo del cambiamento dove tanti hanno fallito ha fatto il miracolo: portare la Champions per la prima volta a Parigi. È Luis Enrique il cui primo pensiero è per la figlia Xana, Xanita, morta nel 2019 a causa di un tumore alle ossa. “Lei è sempre qui con me”, dice il tecnico campione.

La sua storia commosse il mondo, in molti pensavano che Luis Enrique non ce l’avrebbe fatta a reagire, a trovare le giuste motivazioni per andare avanti nella sua carriera. Un uomo forte, indomito, intelligente, a volte ruvido ma geniale. La perdita della figlia lo ha segnato e ancora vive per lei e il suo ricordo.

“Spiritualmente Xana è sempre tra noi. Ogni giorno le parliamo e scherziamo, vedendo foto o filmati. Abbiamo un sacco di materiale su di lei. Mia madre non voleva tirare fuori le sue foto. Perché? Xana deve restare tra noi, è la stella che illumina la famiglia. Sono un padre fortunato. Per 9 anni ho avuto una figlia splendida”, disse con il cuore spezzato.

Dieci anni fa, il 6 giugno 2015, al termine della finale Champions vinta dal suo Barcellona sulla Juventus, tutti ricordano Xana entrare in campo con la maglietta di Iniesta e una bandiera catalana in pugno. Il papà le era al fianco per aiutarla a piantare la bandiera in campo.

Luis Enrique ha portato quell’immagine in campo anche stasera, esibendola durante la premiazione sulla maglietta indossata. Aspettando la finale di stasera, aveva promesso: “Voglio piantare la bandiera del Psg con Xana”. Quella promessa oggi è stata mantenuta; Xana resta e resterà per Luis Enqrique una presenza più che un ricordo.

La vittoria di Monaco di Baviera regala a Luis Enrique la seconda Champions della carriera dopo quella conquistata col Barcellona nel 2015. Il tecnico asturiano entra anche nella ristretta elite degli allenatori capaci di laurearsi campioni d’Europa con due squadre diverse come Carlo Ancelotti, che e’ anche il primatista assoluto con 5 successi (Milan 2003 e 2007, Real Madrid 2014, 2022 e 2024), Pep Guardiola (Barcellona 2009 e 2011 e Manchester City 2023), Ernst Happel (Feyenoord (1970 e Amburgo 1983), Ottmar Hitzfeld (Borussia Dortmund 1997 e Bayern Monaco 2001), Jose’ Mourinho (Porto 2004 e Inter 2010) e Jupp Heynckes (Real Madrid 1998 e Bayern Monaco 2013).

Detto di Ancelotti, a quota 3 successi oltre a Guardiola ci sono Zinedine Zidane, campione col Real nel 2016, 2017 e 2018, e Bob Paisley (Liverpool 1977, 1978 e 1981). Due vittorie, ma alla guida della stessa squadra, per Jose’ Villalonga (Real Madrid 1956, 1957), Luis Antonio Carniglia (Real Madrid 1958, 1959), Miguel Munoz (Real Madrid 1960, 1966), Bela Guttman (Benfica 1961, 1962), Nereo Rocco (Milan 1963, 1969), Helenio Herrera (Inter 1964, 1965), Stefan Kovacs (Ajax 1972, 1973), Dettmar Cramer (Bayern Monaco 1975, 1976), Brian Clough (Nottingham Forest 1979, 1980), Arrigo Sacchi (Milan 1989, 1990), Alex Ferguson (Manchester United 1999, 2008) e Vicente Del Bosque (Real Madrid 2000, 2002). A livello di nazioni, invece, gli allenatori spagnoli salgono a quota 12 vittorie, accorciando sull’Italia che resta ferma a 13 (5 Ancelotti, 2 Rocco, 2 Sacchi, 1 Capello, 1 Di Matteo, 1 Lippi, 1 Trapattoni) con la Germania terza a quota 10.