L’allarme del Sip a Napoli: «La miopia nei bambini insorge prima e diventa più grave»
CRONACA
31 maggio 2025

L’allarme del Sip a Napoli: «La miopia nei bambini insorge prima e diventa più grave»

Tra le cause l'uso prolungato di tablet e smartphone
metropolisweb

Napoli. Una società sempre più “miopizzata”. Se non si interviene entro il 2050, la metà dei bambini e dei ragazzi potrebbe essere miope.

Al Congresso della Società Italiana di Pediatria (Sip), che si chiude oggi a Napoli, gli esperti lanciano l’allarme: già oggi la miopia riguarda il 36% dei bambini tra 5 e 19 anni con un aumento del 50% negli ultimi 30 anni.

E non si tratta più solo di un piccolo difetto visivo, ma di una condizione patologica che inizia sempre prima, peggiora più rapidamente e mette a rischio la salute degli occhi fin dall’infanzia. “Se un tempo l’età di insorgenza della miopia era attorno ai 12-13 anni, oggi inizia molto prima e progredisce più in fretta. L’insorgenza precoce porta a un maggiore allungamento del bulbo oculare e predispone a complicanze come il distacco di retina, la cataratta precoce e il glaucoma”, spiega Paolo Nucci, ordinario di Oftalmologia all’Università degli Studi di Milano e presidente della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo (Siops).

In altre parole, l’occhio miope non è più solo un occhio che “vede male da lontano”, ma un occhio che per effetto della miopia, sviluppa alterazioni strutturali. Gli stili di vita moderni sono tra le principali cause. La vita sempre più indoor, l’uso prolungato di tablet e smartphone e il tempo passato a leggere o studiare da vicino riducono l’esposizione alla luce naturale e aumentano il rischio. Al contrario, avverte Nucci, “l’attività all’aperto è la migliore alleata della prevenzione: i bambini devono trascorrere più tempo lontano dagli schermi e con lo sguardo libero di spaziare”.

Tuttavia, oggi la ricerca mette a disposizione strumenti innovativi per rallentare la progressione della miopia, come l’Atropina a bassissimo dosaggio (0,01%-0,05%) e le lenti a de focus. Terapie che “funzionano in oltre 6 bambini su 10, e alcuni studi dimostrano che se combinate arrivano a una efficacia del 70% – spiega Nucci -. Sappiamo che l’atropina agisce attraverso meccanismi biochimici complessi, mentre le lenti a defocus modificano il modo in cui l’occhio riceve gli stimoli visivi. La combinazione delle due strategie sembra avere un effetto sinergico. La nuova sfida – conclude – è valutarne l’efficacia anche sui premiopi, per prevenire la comparsa della miopia vera e propria”.