La mamma di Martina e il video col tiktoker, il legale: «Non era lucida»
CRONACA
1 giugno 2025

La mamma di Martina e il video col tiktoker, il legale: «Non era lucida»

metropolisweb

“La mamma di Martina non era lucida. Il venditore ha approfittato del momento di fragilità per fare un video e pubblicarlo sui social. Fiorenza, la mamma di Martina sta vivendo giorni di dolore profondo e confusione, ogni angolo della casa le ricorda la figlia, e proprio per questo, ieri ha deciso di uscire di casa per una passeggiata, per cercare un attimo di sollievo e prendere un po’ d’aria. Si è fermata a un chiosco per mangiare un panino, il venditore, riconoscendola, ha iniziato a parlarle di Martina, affermando che era una sua cliente, raccontando appunto che la conosceva e quelle parole, in quel momento, le hanno dato un senso di consolazione”. Lo spiega in una nota l’avvocato Sergio Pisani, legale della famiglia di Martina Carbonaro, in merito al video postato su TikTok da Patrizio Chianese, proprietario di un chiosco di panini ad Afragola, che lo ritrae accanto alla madre della 14enne mentre realizza un panino “come lo facevo a Martina”. Il video ha sollevato molte polemiche sul web tanto che l’autore lo ha rimosso dal suo profilo TikTok ma è rimasto comunque online, ripostato da altri utenti. Nel video Fiorenza, la madre della 14enne uccisa dall’ex Alessio Tucci, di 18 anni, indossa una maglia con la foto della figlia.”La signora si stava rendendo conto che veniva ripresa, ma non era completamente lucida, e dalle immagini si vede. Era evidente la sua fragilità, ma nonostante questo il venditore ha scelto comunque di registrare il momento e pubblicarlo su tutti i suoi canali social, per riscuotere probabilmente visibilità su una tragedia, senza alcun consenso. La famiglia, appena venuta a conoscenza del video online, e la stessa Fiorenza, non appena lo ha visto pubblicato, ne ha chiesto immediatamente la rimozione, purtroppo non avvenuta nemmeno subito”, chiarisce il legale che chiede “in un momento così delicato”, “con forza rispetto per il dolore privato e un comportamento responsabile da parte di tutti. Non si può trasformare la sofferenza di una madre, ancora in stato confusionale per il dolore, in un contenuto da condividere online”.