«Sistema rifiuti» a Torre del Greco: cancellato l’abuso d’ufficio, primi proscioglimenti per i colletti bianchi

Torre del Greco. C’è un primo verdetto per il processo a politici e colletti bianchi travolti dall’ennesimo scandalo Nu all’ombra del Vesuvio. In apertura del dibattimento in corso davanti al collegio presieduto dal giudice Antonello Anzalone – alla sbarra, tra gli altri, l’ex sindaco Giovanni Palomba e diversi funzionari del Comune – il sostituto procuratore Bianca Maria Colangelo, sulla scorta della decisione con cui la corte costituzionale ha ritenuto legittima l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, ha chiesto l’assoluzione (relativamente a due soli capi d’accusa) per tre funzionari dell’ente di palazzo Baronale e i vertici della ditta Buttol, il colosso dell’igiene urbana finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura per i (presunti) favori ottenuti dal Comune di Torre del Greco nell’aggiudicazione degli appalti per la raccolta dei rifiuti in città.

In particolare, sono stati prosciolti (proprio per l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio) l’ex dirigente all’ambiente Claudia Sacco – trasferita ad Avellino durante l’attuale mandato di Luigi Mennella – l’ex responsabile unico del procedimento Aniello Rivieccio e l’ex direttore esecutivo del contratto Saverio Francesco Liguoro. Per la Buttol, il proscioglimento è arrivato per l’ex direttore generale Luca Di Monte – l’unico presente in udienza – e per l’ex capocantiere Feliciano Ciccarelli nonché per il consigliere delegato Alessandro Nardi.

Le loro posizioni – relative solo ai capi 5 e 6 – sono state stralciate dal procedimento-madre, mentre per tutte le restanti ipotesi di reato (a partire dalla turbativa d’asta fino alla rivelazione del segreto d’ufficio contestata solo a Claudia Sacco) restano a processo con gli altri colletti bianchi.

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