«Sistema rifiuti» a Torre del Greco, quei registri spariti dal Comune e le denunce coperte da un furto su commissione
Torre del Greco. All’epoca si sospettò di un «furto su commissione» per evitare di giustificare l’assenza (o la presenza) di qualche consigliere comunale a palazzo Baronale.
Invece, a sei anni di distanza, l’ex sindaco Valerio Ciavolino – testimone della procura al processo a politici e colletti bianchi travolti dall’ennesimo scandalo Nu all’ombra del Vesuvio – ha fornito una diversa spiegazione del «giallo» dei registri delle commissioni consiliari spariti da palazzo Baronale.
Siamo nella primavera del 2019, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba – oggi seduto tra i banchi degli imputati – è alle prese con il turbolento passaggio di consegne tra il consorzio Gema (vincitore dell’appalto promosso in precedenza da Ciro Borriello e company) e la ditta Buttol, gradita a diversi consiglieri comunali di maggioranza.
In Comune viene invitato Alfonso Zito – delegato del consorzio Gema – per partecipare a una riunione congiunta della seconda e quinta commissione, delegate rispettivamente all’ambiente e alla trasparenza: «I registri sparirono a poche ore da una riunione in cui Alfonso Zito aveva esposto una serie di circostanze anomale per un’amministrazione comunale – ha ricordato in aula Valerio Ciavolino – Ma di quei verbali, contenuti nei registri, si persero immediatamente le tracce».
L’allarme scattò già nel primo pomeriggio, quando le stanze di palazzo Baronale erano praticamente deserte. Né le ricerche effettuate il giorno successivo produssero risultati di sorta: «L’episodio fu riportato al presidente del consiglio comunale Felice Gaglione – ha evidenziato Valerio Ciavolino – che sicuramente presentò denuncia alle autorità competenti». Un «furto politico» ipotizzarono sul momento gli esponenti di maggioranza e opposizione, preoccupati dal mancato pagamento dei gettoni di presenza.
Ma, in realtà, dietro la misteriosa sparizione – il dubbio insinuato dalla deposizione di Valerio Ciavolino – ci potrebbe essere il «solito» business dei rifiuti. E lo stesso Alfonso Zito sarà ascoltato dai giudici del tribunale di Torre Annunziata durante la prossima udienza del processo, in programma a metà luglio.
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