«Sistema rifiuti» a Torre del Greco: tre ex sindaci in aula a Torre Annunziata
Torre del Greco. Tre ex sindaci presenti in prima persona – uno alla sbarra, uno in qualità di testimone e uno come avvocato della «imputata eccellente» del processo – due ex assessori ripetutamente chiamati in causa per ricostruire la «storia dei rifiuti» all’ombra del Vesuvio e due consiglieri comunali in carica destinati a essere convocati dal tribunale di Torre Annunziata per spiegare due controversi episodi criminali a sfondo politico.
Per qualche ora, il palazzo di giustizia di via nazionale si è trasformato in una sorta di «succursale» di palazzo Baronale con Valerio Ciavolino – l’ex enfant prodige di Forza Italia, alla guida di Torre del Greco dal 2002 al 2006 – pronto a fare entrare nel vivo il dibattimento sul «sistema Nu» messo in campo dall’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba per favorire, secondo il castello accusatorio della procura, la ditta Buttol nell’aggiudicazione dell’appalto per la gestione dei servizi di igiene urbana in città.
L’attuale funzionario della Regione Campania – sostenitore di Luigi Mennella alle elezioni del 2023 – è stato ascoltato dal collegio presieduto dal giudice Antonello Anzalone in qualità di presidente della commissione speciale d’inchiesta istituita in municipio il 31 dicembre del 2019, dopo il turbolento benservito al Consorzio Gema (vincitore dell’appalto promosso da Ciro Borriello & company nel 2017) e la «cervellotica» individuazione della ditta Buttol come aggiudicataria della mini-gara Nu promossa nella primavera del 2019.
In un’ora e mezza di interrogatorio, Valerio Ciavolino ha provato a ricostruire tutti gli episodi-chiave finiti sotto i riflettori della commissione speciale di inchiesta e le varie anomalie rilevate durante le «indagini politiche». L’ex sindaco ha ricordato i ruoli ricoperti da Francesco Balestrieri – ex assessore ai rifiuti all’epoca del sindaco Gennaro Malinconico e socio della ditta Buttol durante la prima parte del mandato di Giovanni Palomba – e da Claudia Sacco, l’ex assessore alle politiche sociali – difesa proprio dal «suo» sindaco-avvocato Gennaro Malinconico – promossa dirigente a progetto per il settore Nu.
Non solo: Valerio Ciavolino si è lungamente soffermato su due episodi criminali registrati durante i giorni caldi del settore rifiuti, come la misteriosa sparizione dal Comune dei registri della seconda e quinta commissione consiliare – in cui erano state messe a verbale le deposizioni di Alfonso Zito, legale rappresentante del Consorzio Gema – e l’attentato a colpi di pistola sotto l’abitazione del consigliere comunale Michele Langella, avvenuto alla vigilia della votazione finale della commissione speciale d’inchiesta. Episodi di cui, durante le prossime udienze, dovranno dare conto l’ex capo dell’assise Felice Gaglione e lo stesso «paladino delle periferie» oggi seduto tra i banchi dell’opposizione. La deposizione dell’ex sindaco è durata circa un’ora e mezza, con i legali del collegio difensivo, pronti a contestare diversi passaggi della ricostruzione del primo testimone «eccellente» del processo.
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