Da febbraio c’è un nuovo murales dedicato a Diego Armando Maradona a Pompei. Ciro Ruocco, 50 anni, di Pompei guida turistica da anni coltivava da tempo un’idea: restituire a chi ha donato gioia e allegria a miliardi di persone, un minimo ringraziamento. Avendo a casa un muro di circa 9 metri di lunghezza ha cominciato a lavorarci insieme all’amico Antonio Bozza anzitutto per risolvere problemi di umidità. Quando il muro sembrava rispondere positivamente è scattata la fase due del progetto: contattare l’artista che avrebbe dovuto occuparsi di mettere a colori l’idea. L’artista italo spagnola, Leticia Mandragora, si è dettae subito d’accordo nel realizzare l’opera, felice ed entustiasta. Il muro però aveva un problema: si sviluppava orizzontalmente e non come i fianchi dei palazzi verticali, quelli dove spesso sono nati i murales anche per ricordare Diego. Si è deciso, così, di comune accordo nello scegliere la foto di Maradona giovanissimo mentre ascolta musica nella prima casa della famiglia Maradona a Buena Aires. Uno scattto poco noto, anche se forse meglio di qualsiasi altra foto, regala un’immagine di particolare intensità. Ciro però, a quel punto ha un’idea: sostituire la maglietta viola che Diego indossa con la mitica maglia commemorativa del primo scudetto. Quella che portava la pubblicità di Buitoni sul petto. “Un altro motivo che mi ha spinto a realizzare questa meravigliosa opera d’arte è stato dettato dalla mia professione – spiega a Metropolis, Ciro Ruocco – facendo la guida turistica agli scavi di Pompei mi rendo quotidianamente conto dell’emozione che provano i visitatori, provenienti da tutto il mondo, davanti alle pitture agli affreschi pompeiani e quindi mi sono chiesto: perché abbiamo smesso di farlo?”. Domande che hanno affollato la mente della guida turistica pompeiana che si è chiesto: “Perché non rendiamo i nostri muri chiari, con messaggi variopinti?” La notizia è arrivata subito a Buenos Aires ed il direttore del Museo “La casa de D10S” si è congratulato per l’opera e si è detto felice che quell’immagine iconica sia stata immortalata a Pompei, una città il cui brand legato al turismo travalica i confini nazionali e arriva in tutto il mondo. Ovviamente la voce comincia a circolare e grazie al mitico Serafino, nome storico a Pompei legato alla squadra del calcio Napoli da sempre e con rapporti di grande amicizia con tanti campioni dello storico squadrone dei primi 2 scudetti, Ciro Ruocco una domenica sera di inizio marzo si ritrova a casa niente poco di meno che il bomber di quella squadra Antonio Careca. “Oggi passano centinaia di turisti ogni giorno davanti casa, mia madre spesso deve aprire il cancello per consentire una foto ma per Diego si questo e molto molto altro” conclude Ruocco.
SPORT
8 giugno 2025
Il murale dedicato a Diego: Pompei celebra il suo mito