CRONACA
9 giugno 2025

Torre del Greco, monastero degli Zoccolanti abbandonato al degrado: «Case invase da topi e zanzare» | VIDEO

Alessandra Boccia

Torre del Greco. Da simbolo della città a patrimonio storico-artistico abbandonato all’incuria e al degrado: il monastero degli Zoccolanti – fondato nella seconda metà del Cinquecento per volontà della cittadinanza e dell’ordine dei Francescani – rappresenta da secoli un pezzo fondamentale dell’identità culturale di Torre del Greco.

Oggi, tuttavia, quel luogo sacro si è trasformato in un vero e proprio scempio all’aria aperta, dimenticato dalle istituzioni e dalla società civile: le varie strutture dell’immobile sono ridotte in rovina, mentre l’ampio giardino – un tempo ordinato e produttivo – si presenta come un’enorme distesa di vegetazione incolta.

Ma il problema non è solo estetico. Con l’arrivo dell’estate e l’innalzarsi delle temperature, l’intera area si è trasformata in un focolaio di infestazioni: ratti, insetti, sciami di zanzare sono «richiamati» dalla folta vegetazione, con inevitabili disagi e pericoli igienico-sanitari.

Gli abitanti delle case che circondano il complesso – a partire dal «palazzone» di corso Vittorio Emanuele fino ai fabbricati di viale Castelluccio, separati dal monastero degli Zoccolanti da un semplice muro di confine – vivono barricati in casa, costretti a chiudere finestre e persiane, prigionieri del degrado.

Eppure, neanche due anni e mezzo fa, sembrava che qualcosa potesse cambiare.

A gennaio del 2023, infatti, una petizione online lanciata da alcuni attivisti – evidentemente solo a caccia di visibilità, visti i risultati – raccolse centinaia di firme. Un segnale forte e chiaro: una fetta (importante) della città voleva salvare questo pezzo della propria anima, illusa e poi delusa da un (mancato) progetto per la realizzazione di un parcheggio al servizio del centro cittadino con annessi spazi verdi.

Poi, in piena campagna elettorale, l’allora candidato sindaco Luigi Mennella – successivamente eletto alla guida di palazzo Baronale – garantì il proprio impegno per il rilancio del complesso, potenzialmente di forte richiamo per i turisti. Un impegno politico accolto con speranza, ma oggi – a distanza di due anni – quella promessa sembra essere svanita nel nulla. Nessun progetto di recupero, nessuna bonifica, nessuna manutenzione ordinaria.

L’immobile è stato semplicemente dimenticato, mentre centinaia di famiglie della zona sono costrette a combattere con gli «effetti collaterali» dell’incuria e dell’abbandono.

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