Nell’ambito delle indagini della Direzione distrettuale Antimafia della procura di Napoli, che hanno portato questa mattina a un’operazione contro una associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la polizia ha arrestato in flagranza, per estorsione aggravata dal metodo mafioso, due esponenti di vertice del clan Fabbrocino. Sono anche emersi rapporti diretti, e condivisione di profitti, tra alcuni degli indagati ed esponenti della cosca camorristica. “Parliamo di un meccanismo ben collaudato – ha spiegato il procuratore aggiunto Michele Del Prete, nel corso di una conferenza stampa – che abbiamo registrato fin dal 2023. L’indagine inizia circa due anni e mezzo fa e ha portato a registrare gli interessi di ambienti della criminalità organizzata, esponenti del clan Fabbrocino , attivo nell’area vesuviana e nolana, dove operano la maggior parte dei Caf e dei professionisti indagati”. Il Pm ha aggiunto: “C’è una assoluta e importante presenza anche della criminalità organizzata in un settore che tradizionalmente non interessava questo tipo di organizzazioni”. “Anche la criminalità organizzata di stampo camorristico – ha evidenziato Giovanni Leuci, capo della Squadra mobile di Napoli – ha colto la possibilità di fare affari su quella che doveva essere un’opportunità (il click day, ndr) per tanti lavoratori stranieri e tante aziende”.
CRONACA
10 giugno 2025
Business migranti, anche le mani del clan Fabbrocino sulle pratiche illegali