Palloncini per Martina a Torre del Greco, gli attivisti plastic-free attaccano il sindaco: «Inaccettabile danno per l’ambiente»
Torre del Greco. Il messaggio dell’iniziativa era puro e significativo: una marea di palloncini bianchi per ricordare la piccola Martina Carbonaro – la quattordicenne di Afragola uccisa a colpi di pietra dall’ex fidanzato di 19 anni – e per rilanciare la battaglia contro ogni forma di violenza sulle donne.
Ma, come dicevano i latini, est modus in rebus – c’è una misura nelle cose – e la scelta di rilasciare in aria decine e decine di palloncini di plastica ha, inevitabilmente, scatenato la delusione (e la rabbia) di chi ogni giorno si batte per la salvaguardia dell’ambiente all’ombra del Vesuvio.
E sul banco degli imputati finisce anche il sindaco Luigi Mennella, ritenuto «colpevole» di avere rilanciato attraverso la sua pagina Facebook con circa 12.500 followers un «esempio» altamente diseducativo.
A puntare l’indice contro la «leggerezza» del primo cittadino non sono stati gli alleati del M5S – apparentemente sempre impegnati nella difesa del territorio e delegati in giunta, con l’assessore Laura Vitiello, alla transizione ecologica – bensì gli attivisti dell’associazione eco-culturale Aec, impegnati da diversi anni in manifestazioni di sensibilizzazione e pulizia del territorio.
«Abbiamo visto con grande dispiacere e forte delusione il video pubblicato dal nostro primo cittadino in occasione di una manifestazione contro il femminicidio – l’affondo social degli attivisti, guidati per giunta proprio da un nipote del sindaco Luigi Mennella – Una causa sacrosanta, ma il rilascio in aria di decine e decine di palloncini di plastica rappresenta un gesto gravemente dannoso per l’ambiente e completamente inaccettabile, soprattutto nel 2025».
Un messaggio sbagliato, in particolare dopo le campagne di sensibilizzazione plastic free – promosse insieme all’amministrazione comunale – in occasione dell’allestimento dei villaggi di Natale per le festività 2024 e 2025. «Non possiamo tacere davanti a un’azione che contribuisce all’inquinamento da plastica nei mari e nei cieli, mette a rischio la fauna selvatica e che soprattutto manda un messaggio educativo profondamente sbagliato agli studenti coinvolti – proseguono i rappresentanti dell’Aec – Quello che ci lascia ancora più perplessi è che questa iniziativa sia stata promossa proprio dal primo cittadino, ovvero da chi dovrebbe dare l’esempio e promuovere pratiche di sostenibilità ambientale. Ricordiamo che il nostro Comune ha firmato un protocollo plastic free, come può allora essere accettabile un’azione così incoerente con gli impegni presi?»
Una domanda sospesa nel vuoto, ma accompagnata da una (vera) lezione di civiltà per provare a invertire realmente la rotta rispetto agli scempi del passato: «I simboli contano, ma ancora di più contano i messaggi concreti che lanciamo alle nuove generazioni – concludono gli attivisti dell’ambiente -. Celebrare una battaglia di civiltà come quella contro la violenza di genere non può e non deve passare attraverso gesti che ledono un altro diritto fondamentale: quello a un ambiente sano e tutelato. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale voglia riflettere su quanto accaduto e che in futuro scelga azioni davvero sostenibili per veicolare messaggi tanto importanti».
Un invito rilanciato anche da diversi candidati al consiglio comunale nella coalizione di Luigi Mennella, in primis Andrea Speranza – non eletto nella lista civica Mennella Sindaco – protagonista, insieme al Comune, di diverse iniziative per educare bambini e giovani al rispetto dell’ambiente. Certamente senza l’utilizzo di palloncini di plastica.
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