Torre Annunziata, pizzo al Savoia: Salvatore e Felicio Ferraro assolti perché “il fatto non sussiste”
CRONACA
13 giugno 2025

Torre Annunziata, pizzo al Savoia: Salvatore e Felicio Ferraro assolti perché “il fatto non sussiste”

Metropolis

La Corte d’Appello di Napoli, sesta sezione penale presieduta dal giudice Cioffi, ha assolto con formula piena Salvatore e Felicio Ferraro dal reato di estorsione aggravata ai danni del Savoia Calcio. Secondo i giudici, “il fatto non sussiste”. La sentenza ha ribaltato completamente il verdetto di primo grado, in cui i due imputati erano stati condannati con rito abbreviato: 8 anni e 4 mesi per Salvatore Ferraro, 6 anni e mezzo per Felicio Ferraro.

A sostenere la difesa di Salvatore Ferraro sono stati gli avvocati Anselmo D’Agostino ed Elio D’Aquino, mentre Felicio Ferraro è stato assistito dagli avvocati Anselmo D’Agostino e Salvatore Ottobre. Dopo oltre due anni di detenzione l’assoluzione.

L’accusa, basata sulle indagini dell’Antimafia, sosteneva che i due fratelli avessero imposto un’estorsione da 50mila euro al Savoia calcio, agendo in nome e per conto del clan Gionta di Torre Annunziata. Un’accusa che coinvolgeva anche Giuseppe Carpentieri, genero del boss Valentino Gionta, recentemente assolto in un procedimento parallelo. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’estorsione si sarebbe protratta fino al 2022, prima dell’avvento della nuova gestione societaria.

Tesi che non hanno retto al vaglio dei giudici di secondo grado, che hanno accolto integralmente le argomentazioni delle difese, decretando l’estraneità dei due imputati ai fatti contestati. Sia Salvatore che Felicio Ferraro, già noti nel mondo sportivo come ex dirigenti del Savoia, avevano sempre rigettato ogni addebito.