Il caso-chioschi a Pompei, l’opposizione sul piede di guerra: «Intervenga il Prefetto»
Pompei. Nuove tensioni a Pompei tra l’amministrazione comunale e una parte dell’opposizione consiliare, all’indomani delle manifestazioni dei commercianti colpiti dai provvedimenti di sequestro delle loro attività, avvenuti lo scorso ottobre. A riferirlo sono i consiglieri comunali di minoranza Salvatore Caccuri, Michele Troianiello e Marino Veglia, che in un comunicato congiunto contestano un «muro di gomma» da parte del sindaco e degli uffici. «Abbiamo sempre dimostrato disponibilità al confronto – scrivono i consiglieri – votando anche una proposta che consentiva temporaneamente agli esercenti di riprendere l’attività su suolo privato». Ma, secondo i firmatari, l’incontro convocato per venerdì 13 giugno nell’aula consiliare si è trasformato in «un’occasione mancata» da parte del Comune. Sotto accusa finisce il comportamento del dirigente dell’ufficio tecnico.
«Alla nostra legittima richiesta di visionare la documentazione progettuale – spiegano – ci è stato risposto testualmente: “Non avete alcun diritto a visionare gli atti”». Una frase che i tre consiglieri definiscono «inaccettabile», in quanto rivolta a rappresentanti eletti che, affermano, «hanno non solo il diritto ma anche il dovere di accedere agli atti per controllare l’operato dell’amministrazione ». «Ci siamo visti costretti ad abbandonare la riunione.- sostengono i consiglieri Caccuri, Troianiello e Veglia – Dopo nove mesi di silenzi e promesse mancate, ad oggi nulla è stato fatto per queste famiglie. Per questo chiederemo un incontro urgente al Prefetto di Napoli». I consiglieri ribadiscono infine l’impegno per «una soluzione concreta, legittima e rispettosa della dignità delle persone», rivendicando un’azione politica «fatta di coraggio e responsabilità, non di formalismi e reticenze».

