Pagani, preso il pusher degli avvocati: la droga ordinata su WhatsApp
Pagani/Angri. Sorpreso a vendere cocaina a un avvocato del foro nocerino in via Palomba Fezza a Pagani: arrestato dai carabinieri e su richiesta del difensore Giovanni Pentangelo è stato rilasciato dal giudice – con la misura cautelare del divieto di dimora nella città di Sant’Alfonso. Altro stupefacente, hashish, è stato rinvenuto in casa ad Angri in seguito a perquisizione domiciliare dopo quella personale.
Sotto sequestro 22 dosi di cocaina e altri di hashish. Nessuna misura o denuncia a carico del professionista assuntore. Nei guai un 33enne angrese, incensurato, beccato a Pagani mentre a bordo di un’auto aveva appena ceduto lo stupefacente all’acquirente in cambio di una banconota da 20 euro.
La repentina azione non era però passata inosservata ai militari dell’Arma che prontamente si sono avvicinati ai due: l’assuntore, che pochi secondi prima avrebbe acquistato la droga per rimettersela in tasca, era poggiato sulla carrozzeria dell’auto su cui il 33enne pusher era arrivato in via Palomba Fezza e con la mano aveva consegnato la banconota al suo fornitore di droga.
A quel punto il professionista non ha potuto fare altro che confessare quanto scoperto dai carabinieri affermando di aver acquistato la droga dopo averla prenotata attraverso i social (whatsapp). E fornendo il numero di telefono ai militari, gli stessi inquirenti hanno appurato che era lo stesso in dotazione del 33enne. “Su quella chat ci scambiamo messaggi per accordarci sul luogo dell’incontro per l’acquisto dello stupefacente”, aveva riferito l’avvocato agli inquirenti. In particolare, il pusher gli aveva dato appuntamento nei pressi del Bar la Biga di Pagani, dove poi il professionista è stato fermato dai carabinieri”.
Nel frattempo, nell’auto e a casa del pusher i carabinieri hanno rinvenuto 1550 euro in contanti (ritenuto provento dell’attività illecita) e il telefonino servito per le prenotazioni della droga. A casa del 33enne, poi, è stato ritrovato anche altro hashish. Finito agli arresti domiciliari, nella mattinata di sabato c’è stato il processo per direttissima e la scarcerazione avvenuta da parte del giudice Sergio Marotta del Tribunale di Nocera Inferiore. Per lui il pm Claudia Colucci aveva chiesto l’obbligo di dimora fuori dalla Campania.
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