Pompei, scappa insieme ai figli per sfuggire alle violenze
È stato allontanato dalla casa familiare un uomo indagato per maltrattamenti nei confronti della compagna. E gli è stato applicato il braccialetto elettronico. La misura, emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura, è stata eseguita dagli agenti di polizia di Stato di Pompei, coordinati dal vicequestore Antonio Concas.
Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe instaurato un clima di terrore tale da costringere la donna a lasciare l’abitazione con i due figli minori, trovando rifugio in una comunità protetta. Il provvedimento prevede l’allontanamento immediato dell’indagato dalla casa, il divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi familiari, nonché ogni forma di comunicazione diretta o indiretta.
Il dispositivo elettronico di controllo è stato applicato ai sensi dell’art. 275-bis del codice di procedura penale.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dalla Procura della Repubblica, l’uomo avrebbe esercitato per un lungo periodo comportamenti vessatori, minacciosi e psicologicamente violenti nei confronti della compagna, generando in lei uno stato costante di ansia e paura. I fatti denunciati dalla donna non sono risultati isolati, ma sarebbero stato ripetuti nel tempo, fino a renderle impossibile la permanenza in casa.
A quel punto, la decisione di proteggere sé stessa e i bambini è diventata inevitabile: ha lasciato l’abitazione e si è rifugiata in una struttura protetta, da dove ha potuto denunciare quanto accaduto. Le indagini hanno confermato gli indizi di colpevolezza necessari all’adozione della misura cautelare. Il reato ipotizzato è quello di maltrattamenti contro familiari o conviventi, una delle forme più gravi ma anche più diffuse di violenza domestica.
La Procura ha agito con tempestività, e l’applicazione del braccialetto elettronico garantisce ora un livello di sicurezza maggiore per la donna. Fondamentale, in questa vicenda, è stata la rapidità della risposta istituzionale. La donna è stata immediatamente messa al sicuro, insieme ai figli, grazie all’intervento della rete territoriale di protezione e all’attivazione delle strutture antiviolenza. L’utilizzo del braccialetto elettronico nei casi di violenza domestica rappresenta uno strumento di grande efficacia nel prevenire il rischio di nuove aggressioni o violazioni delle misure cautelari.
La vicenda ora è nelle mani della magistratura. Intanto, la vittima cerca di ricostruire una quotidianità normale, libera dalla paura, in un luogo sicuro. Con lei, i suoi due figli, che hanno lasciato alle spalle una casa diventata teatro di sopraffazione e dolore. L’operazione è frutto della collaborazione tra la polizia di Stato e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata.
Le attività investigative sono state condotte con l’obiettivo di garantire tutela immediata alla vittima e prevenire ulteriori condotte lesive.


