Ad Abel Ferrara il premio come film sociale dell’anno
C’è una ferita che attraversa la storia, la cronaca e l’anima. Abel Ferrara, regista newyorkese tra i più radicali e visionari del cinema contemporaneo, ha imparato da sempre a filmarla senza filtri, con uno sguardo che brucia e non consola. Con il suo nuovo film, Turn in the Wound, ci porta nel cuore della guerra in Ucraina, e il Social World Film Festival ha scelto di conferirgli il premio come Film Sociale dell’Anno 2025. Il riconoscimento è stato consegnato mercoledì 11 giugno nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, in occasione della conferenza stampa di presentazione della quindicesima edizione del festival, in programma a Vico Equense dal 22 al 29 giugno. Classe 1951, cresciuto nel Bronx in una famiglia di origini italiane, Ferrara è da oltre quarant’anni una voce fuori dal coro. Il suo cinema – da King of New York a Bad Lieutenant, da Pasolini a Tommaso – è popolato di anime perdute, santi e peccatori, ribelli e profeti. I suoi film non cercano conforto, ma verità. E la verità, come accade in Turn in the Wound, è spesso una ferita aperta. Girato tra le macerie e la disperazione, il film raccoglie testimonianze vive, sguardi che parlano più delle parole. Una narrazione asciutta, essenziale, senza orpelli. Un lavoro che si pone a metà tra reportage e meditazione, capace di scuotere e commuovere. «Ferrara ci ha colpito per il suo coraggio e per la sua capacità di portare lo spettatore nel cuore della guerra», ha dichiarato Giuseppe Alessio Nuzzo, direttore del festival. «Un’opera che illumina con sincerità e profondità una realtà complessa, contribuendo a una maggiore consapevolezza globale». Presentato alla Berlinale e ancora inedito in Italia, Turn in the Wound succede nell’albo d’oro a Io capitano di Matteo Garrone, confermando la vocazione del festival a celebrare il cinema che osa guardare dove gli altri distolgono lo sguardo. La nuova edizione del Social World Film Festival sarà dedicata all’attrice Alida Valli, con una retrospettiva a cura di Rai Teche e una mostra fotografica in collaborazione con la Cineteca Nazionale. In programma 97 film da 30 paesi, nove sezioni, masterclass, incontri, workshop e oltre 20.000 minuti di contenuti. A Vico Equense, il cinema torna ad aprire gli occhi del mondo. E lo fa, ancora una volta, con il coraggio di chi non ha paura di guardare dentro le ferite.

