Francesco Panarella: “Voglio emozionare il mio pubblico”
“Un personaggio che racconta la storia di un giovane ragazzo che, della sua vita, ha perso completamente il senso”. Francesco Panella è protagonista del film “Interference” con la regia di Giuseppe Alessio Nuzzo. Una vita divisa in due: da una parte l’ansia sociale, la depressione che porta, Luca, protagonista del film, ad allontanarsi totalmente dalla realtà fino a rifugiarsi nel suo alter ego “Richmann-99”, streamer. Terapie convenzionali e sfide quotidiane scandiscono la vita di Luca il quale, arriva a sottoporsi ad un intervento di chirurgia estremo, “La chirurgia della personalità”. Un intervento nuovo, un intervento capace di modificare, con notevole facilità, l’intera personalità e carattere di una persona. “Ho subito accettato di interpretare questo personaggio. Un ragazzo che convive con un problema di natura psichica. La sua unica valvola di sfogo sono le dirette social, dirette in cui, spesso viene cosparso da una marea di insulti”. Una realtà che, sempre più giovani, affrontano quotidiani. Storie di vita, storie di ragazzi che faticano nel separare la vita reale dalla vita esibita sui social. “Personalmente credo che l’utilizzo dei social sia negativo”, continua Panarella, “navigando tra i social siamo costantemente bombardati da migliaia di informazioni, uscendo dunque stanchi dallo “scrolling”, come se, il continuo scorrere tra video ed immagini, renda la nostra mente annebbiata”. I social fanno in modo inoltre, di farci cadere nella trappola del “paragone”. Vite perfette, sfarzo, vacanze, come se, il lavoro, la stanchezza della realtà, possano passare in secondo piano,lasciando dunque spazio a quell’angoscia di voler raggiungere quell’ideale di perfezione, ideale che, però, non sempre è come si immagina. “I film son fatti per immedesimarsi in storie già vissute o che si vorrebbero vivere. Quando noi attori arriviamo in scena aspiriamo al voler trasmettere quante più emozioni possibili”. Interference mette in scena una storia che, purtroppo, la società vive. La società ed i social network convivono creando dunque una forte dipendenza da quest’ultimi che, sempre più, diventano parte integrante della nostra routine.


