Il Parco del Vesuvio compie trent’anni: «Un tesoro della natura premiato dai turisti»
Il Parco Nazionale del Vesuvio festeggia i suoi primi tren’tanni.
Col presidente Raffaele De Luca proviamo a tracciare un primo bilancio dell’attività.
«Trent’anni fondamentali in un territorio altamente antropizzato e urbanizzato: l’istituzione dell’ente Parco nazionale del Vesuvio ha rappresentato un fattore importante in termini di legalità, di lotta ai cambiamenti climatici, di contrasto al rischio idrogeologico. Ma ha anche rappresentato un presidio di legalità perché ha posto un freno alle indiscriminate attività di abbandono dei rifiuti, diventando fondamentale per la tutela dell’ambiente, uno scrigno di biodiversità nel cuore della città metropolitana di Napoli.
Trent’anni, 3000 turisti al giorno sul cratere, tre falchi pellegrini che sono nati e che annidano proprio all’interno del cratere, undici sentieri: tanti numeri che messi insieme rappresentano davvero una rivoluzione.
«Grandi traguardi in questi trent’anni, numeri impressionanti per le visite dei nostri turisti che arrivano qui da tutte le parti del mondo. Registriamo il sold out giornaliero per le visite al cratere, ma non solamente il cratere. La nuova strategia dell’ente Parco nazionale del Vesuvio è proprio quella di dirottare i grandi flussi turistici in tutta la sentieristica del Parco per ammirare la bellezza di questo paesaggio mozzafiato». Lei parlava anche di elementi che, in qualche modo, hanno rovinato il parco: l’abusivismo edilizio e lo sversamento dei rifiuti.
«Tanto è stato fatto, ma dobbiamo anche dire che tanto va fatto. Nei trent’anni dall’istituzione dell’ente sono state firmate circa 2500 ordinanze di demolizione di manufatti, ne sono state eseguite più di 100 negli ultimi tempi. Perché dal momento in cui nasce un’ordinanza fino alla sentenza definitiva passano anni. Per questo abbiamo stipulato un protocollo d’intesa con le procure di Torre Annunziata, di Napoli, Nola e la procura generale della corte d’appello di Napoli per anticipare le somme per le demolizioni di manufatti all’interno della perimetrazione del Parco. Oggi esiste solamente il piccolo abuso, quello di necessità».
C’è un altro tema che riguarda gli incendi.
«Per quanto riguarda, invece, gli incendi boschivi, abbiamo istituito 38 postazioni con 62 telecamere che delimitano l’intero perimetro del Parco nazionale del Vesuvio e che sono un sistema di prevenzione rispetto agli incendi. Ogni anno stipuliamo una convenzione con i vigili del fuoco con due postazioni fisse di pronto intervento per 12 ore al giorno che consente di intervenire immediatamente sull’incendio. Abbiamo delle convenzioni con un centro universitario grandi rischi che riguarda le due università e quella della Federico II di Napoli e quella di Salerno, con le quali abbiamo attivato dei sistemi satellitari che monitorano la temperatura e ci dicono quali zone potrebbero essere maggiormente interessate dalle fiamme. Intanto la natura ricresce velocemente: abbiamo abbiamo cominciato i lavori per la rinaturalizzazione di circa 500 ettari di quelle aree boschive devastate dagli incendi del 2017 a seguito di una convenzione con l’università di Agraria di Napoli».
Come, invece, fermare i trasgressori?
«Ci sono alcune zone che necessariamente meritano una bonifica, ma vi sono 40 carabinieri forestali che svolgono la loro azione all’interno del Parco. Stiamo continuando ad impegnare risorse per l’acquisto di altre telecamere per il controllo. Lavoriamo, però sul tema educativo portando avanti una rivoluzione culturale portando questi argomenti nelle scuole».
Il Parco del Vesuvio è uno scrigno uno scrigno prezioso nel quale ovviamente si trovano tanti eccellenze: parliamo anche di enogastronomia dei prodotti di eccellenza. «Negli ultimi anni sono nate aziende agricole, cantine, imprese vinicole dovute alla fertilità di questo straordinario territorio. Le continue eruzioni che si sono susseguite nei tempi hanno fatto sì che questo territorio diventasse un territorio con una fertilità particolare. Penso al Lachrima Christi, al pomodorino del piennolo, all’albicocca vesuviana, al pisello 100 giorni. Una serie di prodotti che danno vita al paniere vesuviano particolarmente attenzionato e gradito a livello internazionale»
Vicino a lei ci sono tantissimi collaboratori, una macchina amministrativa fatta di volontari, tantissimi operatori che ogni giorno si impegnano per tutelare il parco nazionale del Vesuvio. Lei a chi dice grazie?
«Devo dire grazie a tutti. A partire dal mio staff che è impegnato 24 ore su 24. Noi abbiamo una dotazione organica molto ridotta che è ancora quella dell’istituzione dell’ente Parco. Oggi invece l’ente Parco oltre alla tutela dell’ambiente, della biodiversità, che è chiaramente la mission fondamentale, si occupa anche di di promozione e valorizzazione del territorio. Ogni dipendente e funzionario fa molto di più perché è legato alla passione e all’amore che ha per questa terra. Poi ci sono tanti volontari che in maniera spontanea, ogni ogni giorno, si prodigano per questa meravigliosa terra.La nostra azione viene anche condivisa con i sindaci delle 13 comunità della dell’ente ragionando in termini di opportunità non di limiti lavorando ».
Quali sono le azioni che state portando avanti?
«Vogliamo ampliare la base dei turisti che vengono a visitare questa straordinaria terra. Tra pochi giorni andrà in gara, il più grande strategico progetto che riguarda la riqualificazione delle due porte di accesso al cratere. Parliamo del sentiero numero cinque e sei, la strada Matrone di Trecase che prevede tra l’altro anche il completamento di quella che sarà la vera Green Way del Vesuvio. Un tratto accessibile a piedi con bici elettriche, con navette elettriche del Parco nazionale del Vesuvio. Del resto il fatto che quest’anno il falco pellegrino abbia nidificato tre piccoli falchetti all’interno del cratere, lascia intendere che la natura piano piano ha ripreso il suo corso e va avanti veloce».
Ci sono tantissimi cittadini che vivono su questo territorio che conoscono ancora poco il parco nazionale del Vesuvio: lanci un appello affinché tanti, soprattutto i giovani, si avvicinino e vengano a visitare i sentieri del nostro parco.
«Stiamo lavorando molto sul territorio, facendo delle attività promozionali con le scuole. Abbiamo una piattaforma alla quale le scuole possono accedere liberamente per l’acquisto dei biglietti, per venire al cratere. Ma ogni anno durante la settimana lasciamo la possibilità tutti i cittadini di poter accedere gratuitamente al Parco nazionale del Vesuvio. La nostra azione di andare in tutte le scuole dei 13 comuni della comunità del parco è proprio destinata a far sì che tutti, soprattutto i giovani possano venire al Vesuvio per ammirare la maestosità e la bellezza mozzafiato del nostro paesaggio con la straordinaria rete sentieristica portando dentro di sé i colori profumi di questa meravigliosa terra».
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