Incubo ridimensionamento, scatta lo sciopero nello stabilimento Leonardo di Pomigliano
CRONACA
25 giugno 2025

Incubo ridimensionamento, scatta lo sciopero nello stabilimento Leonardo di Pomigliano

metropolisweb

Le rsu dello stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco, hanno proclamato uno sciopero di due ore in fabbrica, su ogni turno di lavoro, per protestare contro una paventata ipotesi di “ridimensionamento delle attività produttive del sito di Pomigliano, ipotizzando anche un cambio di destinazione dello stabilimento”. I sindacalisti sottolineano che la partecipazione dei lavoratori al primo turno di lavoro “è stata quasi totale”. “I lavoratori – hanno sottolineato – sono particolarmente preoccupati soprattutto a seguito di recenti rilievi tecnici all’interno dei capannoni che lasciano presagire possibili spostamenti di produzione verso altri siti di Leonardo. La rsu di Pomigliano sottolinea che in virtù della nuova divisione aeronautica che punta allo sviluppo di attività sia militari che civili su tutto il territorio nazionale lo stabilimento di Pomigliano deve mantenere un ruolo strategico e duale continuando a svolgere funzioni produttive nonché attività di ingegneria sviluppo e ricerca. Qualsiasi scelta aziendale non in linea con l’idea di sviluppo sarebbe un preludio di chiusura di Pomigliano, snaturato dal suo ruolo manufatturiero. Per questo motivo la RSU , questa mattina, a seguito del consiglio di fabbrica, ha deciso di proclamare due ore di sciopero all’ingresso su tutti i turni di lavoro, e chiede alle strutture sindacali regionali e nazionali di verificare quanto esposto e impegnarsi a vigilare affinché non avvenga alcun ridimensionamento industriale del sito. Resta inteso che il consiglio di fabbrica resterà insediato in forma permanente”.

 

“Questa mattina sono state effettuate le prime due ore di sciopero presso lo stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco, la protesta scaturisce dalla forte preoccupazione sul futuro industriale, produttivo ed occupazionale causata dalla mancanza di chiarezza da parte del Gruppo sulle scelte che riguardano un sito che ha una sua ben definita missione produttiva”. E’ quanto affermano Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli e Cinzia Bova, responsabile settore aeronautico Fiom Napoli. “Quello che preoccupa ancora di più – secondo Cristiani e Bova – è che tutti gli stabilimenti allocati nel territorio napoletano non sono oggetto di un processo di sviluppo a lungo termine. Leonardo ha ceduto il sito di Napoli di via Bleirot e trasferito i lavoratori della Cyber da Napoli a Pomigliano, ma non presenta un piano di sviluppo industriale della divisione. A Giugliano in Campania sfuma il progetto di realizzare un sito dedito alla fonderia per la produzione di microelettronica di ultima generazione per mancanza di fondi pubblici”. “Allo stesso modo – aggiungono – la creazione della divisione Aeronautica non si sta muovendo nella direzione di risolvere le criticità delle Aerostrutture, visto che Leonardo è più interessata a scaricarle attraverso la creazione di joint venture con fondi sovrani esteri che a rafforzarle con la realizzazione di nuovi programmi e nuovi investimenti”. “Il comparto aeronautico – concludono Mauro Cristiani e Cinzia Bova – a Napoli e in Campania rappresenta un settore ad alto valore aggiunto e che, compreso l’indotto, occupa migliaia di lavoratrici e lavoratori, occorre che Leonardo non si disimpegni e presenti una concreta prospettiva di sviluppo di tutte le divisioni presenti sul nostro territorio. Le istituzioni locali e regionali devono intervenire fattivamente affinché siano salvaguardati i livelli occupazionali, i siti produttivi e pretendere da Leonardo investimenti affinché la presenza sul territorio sia fortemente radicata con una chiara visione industriale”.