Castellammare. Il cantiere stabiese sarà specializzato nella costruzione di navi militari
CRONACA
1 luglio 2025

Castellammare. Il cantiere stabiese sarà specializzato nella costruzione di navi militari

Metropolis

Castellammare. Il cantiere navale di Castellammare, al pari di quello di Palermo, sarà sempre più specializzato nella costruzione di navi militari. Fincantieri fa cadere i veli su quello che sarà l’immediato futuro dello stabilimento stabiese. Una missione produttiva che sarà ulteriormente rafforzata dopo la costruzione di due navi di supporto logistico per la Marina Militare Italiana e tronconi di imbarcazioni per la Marina Militare francese, che hanno impegnato gli operai di Castellammare dal 2018 ad oggi. La volontà dell’azienda di puntare sul cantiere navale di piazzale Amendola per la produzione militare è dovuta soprattutto alla situazione internazionale piuttosto complessa. Le tante guerre in corso, la corsa al riarmo dei paesi europei e l’aumento della spesa militare pongono anche Fincantieri nella condizione di intercettare nuove commesse. Già nel 2027, secondo la holding di Trieste, i ricavi dal settore militare arriveranno quasi al 30 per cento. E potrebbero crescere nel corso del tempo. «Siamo pronti ad aumentare la nostra capacità produttiva in ambito militare, senza dover riconvertire le attività civili, ma riallocandole all’interno della nostra rete industriale, flessibile e integrata», ha dichiarato l’amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, Pierroberto Folgiero. «In un contesto di forte incremento della spesa per la difesa in Europa – ha aggiunto -, Fincantieri mira a rafforzare ulteriormente la propria presenza nel settore, con l’unità navale destinata a rappresentare circa il 30 per cento dei ricavi entro il 2027. L’opportunità offerta dalla nuova ondata di investimenti a livello globale e’ eccezionale – ha aggiunto Folgiero – e la nostra struttura produttiva ci permette di adattarci rapidamente, aumentando i volumi nei cantieri civili e militari italiani, anche attraverso una maggiore specializzazione dei siti». Il Gruppo sta valutando un rafforzamento della specializzazione militare dei siti di Castellammare di Stabia e Palermo, oggi attivi sia sul fronte civile che militare. «Possiamo riallocare efficacemente la produzione civile in altri cantieri del nostro sistema, anche all’estero, sfruttando le capacità dei nostri cantieri in Romania e in Vietnam», ha concluso Folgiero. La svolta militare del cantiere navale di Castellammare di Stabia potrebbe garantire sicuramente continuità lavorativa a uno stabilimento che ormai già da oltre dieci anni si è messo alle spalle i periodi di cassa integrazione dovuti alla carenza, o talvolta assenza, di commesse. Ciò che non è chiaro, tuttavia, è se una possibile nuova ondata di ordini per navi militari possano tradursi anche in investimenti per il potenziamento del cantiere navale di Castellammare o se l’attuale infrastruttura basta per la produzione di imbarcazioni di sicuro più piccole rispetto a quelle civili (in particolari navi da crociera) che vengono costruite negli altri stabilimenti del gruppo. Il tema del ribaltamento a mare dello stabilimento è finito nuovamente nel dimenticatoio. Una questione che riguarda da vicino la trasformazione dello stesso porto immaginata dall’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centrale e per la quale occorrerebbero 4-500 milioni di euro per sfruttarne appieno le potenzialità, sia dal punto vista cantieristico che del traffico turistico. Soldi, va detto, che oggi non ci sono.