Roma. Sviluppato uno strumento di intelligenza artificiale chiamato iSeg che non solo aiuta i medici a delineare con precisione i tumori polmonari nelle immagini delle Tac, ma è anche in grado di identificare aree che alcuni medici potrebbero non individuare, secondo quanto riportato da un ampio studio pubblicato su Nj Precision Oncology.
A differenza dei precedenti strumenti di intelligenza artificiale che si concentravano su immagini statiche, iSeg è il primo strumento in grado di segmentare i tumori mentre si muovono con ogni respiro, un fattore critico nella pianificazione della radioterapia, a cui è sottoposta la metà dei pazienti oncologici negli Stati Uniti durante la malattia.
“Siamo un passo più vicini a trattamenti contro il cancro ancora più precisi di quanto chiunque di noi potesse immaginare solo dieci anni fa”, afferma l’autore senior Mohamed Abazeed della Northwestern University Feinberg School of Medicine. Gli scienziati hanno addestrato iSeg utilizzando le Tac e contorni tumorali disegnati dai medici di centinaia di pazienti, un database molto più ampio rispetto a quelli utilizzati in molti studi precedenti, che provenivano da un unico ospedale. Poi, l’IA è stata testata su scansioni di pazienti che non aveva mai visto prima. I contorni tumorali da essa tracciati sono stati poi confrontati con quelli disegnati dai medici.
Lo studio ha rilevato che iSeg corrispondeva in modo coerente ai contorni tracciati dagli esperti in tutti gli ospedali e per tutti i tipi di scansioni. Ha anche segnalato aree aggiuntive che alcuni medici avevano trascurato, aree che, se non trattate, avrebbero portato a esiti peggiori. Ciò suggerisce che iSeg può aiutare a individuare regioni ad alto rischio che spesso passano inosservate. “L’accuratezza nel targeting dei tumori è alla base di una radioterapia sicura ed efficace, dove anche piccoli errori possono influire sul controllo del tumore o causare tossicità inutile”, afferma Abazeed.
Il team sta ora testando iSeg in ambito clinico, confrontandone le prestazioni con quelle dei medici in tempo reale. Sta inoltre lavorando per espandere la tecnologia ai tumori di fegato, cervello e prostata. Questa tecnologia può contribuire a garantire un’assistenza più uniforme tra le diverse istituzioni e il suo ingresso reale per l’uso clinico potrebbe essere possibile entro un paio d’anni, concludono gli esperti.