De Luca non si ferma: «Voto il 23 novembre, Regioni paralizzate»
“Sapete che in conseguenza del Covid le elezioni regionali sono state spostate da maggio a settembre. Non c’è il tempo tecnico per approvare i bilanci di previsione delle Regioni, perché noi dovremmo andare a votare, in Campania e in altre regioni, il 23 novembre. Per la convalida degli eletti ci vuole un altro mese. Arriviamo a fine dicembre. Quando si approva un bilancio di previsione? Il bilancio di previsione non approvato significa che una regione va in esercizio provvisorio, cioè non può fare nulla. Si interrompono in sostanza i rapporti con i comuni, con le imprese, con le associazioni di volontariato, con il terzo settore. È un problema tecnico che abbiamo segnalato al governo. Ma mica c’è qualcuno che ragiona nel merito di questi problemi? Questi se ne infischiano dei territori, della società, della povertà della gente. Hanno un solo obiettivo: come ricandidarsi a Camera o Senato alle successive elezioni. Questa è la politica nazionale. È veramente una disperazione”. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, torna ad attaccare il Governo sulla questione della data del voto, chiedendo nuovamente uno slittamento delle elezioni. A stretto giro di posta la risposta di Fulvio Martusciello: “L’esercizio provvisorio è già stato adottato in Basilicata e Lazio senza alcun problema. I fondi del Pnrr, essendo vincolati, non sono soggetti a restrizioni per altre spese: è possibile utilizzare un dodicesimo di quanto appostato in bilancio su quel capitolo. Non mi pare una tragedia” le parole del segretario regionale di Forza Italia in Campania. “Vincenzo De Luca è stato eletto il 31 maggio 2015 la prima volta. Se si votasse a metà novembre 2025 – sottolinea Martusciello – sarebbero circa 3.820 giorni di presidenza ininterrotta. Mi sembra che possano bastare”. De Luca è intervenuto, ieri mattina, nell’ambito dell’incontro sul Rapporto “Sussidiarietà e…. welfare territoriale” a cura di Fondazione per la Sussidiarietà, presentato a Salerno. Secondo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, “è molto interessante, intanto perché segnala le aree di povertà, di sofferenza sociale che vi sono ancora nel nostro Paese. La cosa più singolare è che segnala il permanere di una divaricazione tra Nord e Sud. Cioè spiega con i numeri che questa retorica, secondo la quale il Sud è fatto di spreco, di dilapidazione delle risorse e il Nord di buona amministrazione, è una grande frottola. La verità è che ancora oggi nel Sud arrivano di gran parte meno risorse rispetto al Nord, in relazione alle politiche per la famiglia, in relazione agli asili nido, in relazione al riparto del Fondo sanitario nazionale” ha affermato il Governatore che, dopo un periodo di pax, ha riaperto il fuoco contro la Meloni. “Stiamo ripetendo da 10 anni – sottolinea De Luca – che la Regione Campania riceve ogni anno 300 milioni di euro in meno rispetto alla media nazionale nel riparto del Fondo sanitario. Ovviamente – ha concluso il governatore – abbiamo una classe dirigente a Roma che è assolutamente improbabile. Dovremmo parlare di problemi sociali con chi? Questa è tutta propaganda demagogica”. Ad aprire i lavori è stato Andrea Prete, Presidente di Unioncamere e della Camera di commercio di Salerno. Dopo la presentazione del Rapporto, a cura del Professor Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà e docente presso l’Università di Milano – Bicocca, sono intervenuti: Nino Apreda, Presidente di UCID Campania, Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere; Mons. Andrea Bellandi, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno.

