Torre del Greco, il futuro della festa dei Quattro Altari è dei giovani
Torre del Greco. A pochi giorni dalla chiusura della Festa dei Quattro Altari è tempo di bilanci. Se l’edizione 2025 ha confermato la volontà della città di riappropriarsi della propria identità culturale e religiosa, un dato emerge con forza: i giovani sono stati protagonisti. Il merito, in buona parte, è del Forum dei Giovani, che anche quest’anno ha curato una parte significativa del programma, tra musica, arti visive e partecipazione attiva. Alfredo Izzo è il presidente dell’organismo di rappresentanza giovanile a Torre del Greco.
Partiamo da un dato concreto: il pubblico. Cosa ha significato per voi vedere gremito il palco dei Molini Marzoli?
È stato uno spettacolo bellissimo. Significa che, nonostante il caldo – parliamo di esibizioni cominciate a partire dalle 20 – c’è ancora voglia di ascoltare, di dare fiducia ai giovani artisti, di condividere cultura. Il pubblico c’era, attento e partecipe. E per noi è stata la conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta.
Il Forum ha proposto un cartellone variegato: musicisti emergente e arti visive. Cosa vi ha guidato nella scelta?
Sono attività pensate e progettate dai giovani per i giovani. Ci sono tanti artisti emergenti locali che scrivono, cantano, dipingono. Abbiamo voluto accendere i riflettori su di loro per il secondo anno consecutivo. E aggiungo che non è solo questione di arte: è questione di identità. Chi fa arte oggi, sta cercando di capire chi è. E noi abbiamo voluto accompagnare questo processo.
Il Forum sta diventando una realtà sempre più visibile. Sei d’accordo?
Sì, e questa consapevolezza ci responsabilizza molto. Il Forum è la casa di tutti. Facciamo dialogare sensibilità diverse, progetti diversi, generazioni diverse. Credo che in un tempo come questo, in cui i giovani spesso vengono ridotti a slogan, essere una voce reale e organizzata sia già un’azione potente.
Cosa portano davvero i giovani alla Festa dei Quattro Altari? E cosa si potrebbe migliorare?
Portano entusiasmo, linguaggi nuovi e visioni diverse. Si potrebbe migliorare la collaborazione con tutti i protagonisti della Festa. In un’organizzazione così ampia non è facile dialogare e accordare tutte le varie fasi con i tanti attori in gioco. Poi, in questi casi, diventa tutto una gestione dell’imprevisto. Puoi prevedere tutto, ma le sorprese sono dietro l’angolo. E di fronte all’imprevisto c’è bisogno di fare squadra e di aiutare il prossimo.
Un ostacolo sono stati gli orari, non il massimo per i vostri appuntamenti.
È vero, ma il cartellone era davvero pieno di eventi d’eccezione. Noi ci siamo stati, con dignità, con contenuti, con partecipazione. Credo che questo dia la misura dell’impegno: non chiediamo privilegi. Il dialogo con l’amministrazione comunale è fondamentale, soprattutto per costruire spazi di cittadinanza attiva, anche come nel caso della festa dei Quattro Altari.
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