Castellammare. Caro-affitti e tasse, la resa dei negozi storici in periferia
CRONACA
3 luglio 2025

Castellammare. Caro-affitti e tasse, la resa dei negozi storici in periferia

Metropolis

Castellammare. Il caro-affitti sta decimando le attività commerciali storiche del rione San Marco. L’ultimo, in ordine di tempo, ad abbassare la saracinesca è un negozio che si occupava di vendita e riparazione di biciclette. E nei prossimi mesi sono previste altre chiusure. Attività che hanno operato nel quartiere più popoloso della città per quarant’anni, ma che adesso finiscono per essere stritolate da un mercato immobiliare fuori controllo che ha portato a un aumento dei prezzi per gli affitti dei negozi. I proprietari d’altronde sperano di poter strappare l’affare di fittare i locali a centri scommesse, pizzerie, rosticcerie, distrubutori automatici o attività cinesi che sono le uniche che riescono a pagare gli affitti richiesti, senza fare troppe storie. Chiunque ha provato ad avviare attività diverse, dagli articoli per bambini, fino ad arrivare ai negozi di bomboniere o abbigliamento, alla fine è stato costretto a tirare giù la serranda dopo pochi mesi, al massimo qualche anno. Lo storico negozio di biciclette, dunque, è l’ultimo di una lunga serie di attività che hanno deciso di dire basta e in questo caso, va detto, incide anche una politica cittadina che purtroppo non favorisce di certo l’utilizzo di un mezzo di trasporto ecologico, a causa della quasi totale assenza di piste ciclabili, di zone 30 e di zone a traffico limitato. Senza dimenticare lo stato pietoso delle strade in quasi tutta la città e il fatto di essere costretti a fare i conti con automobilisti e centauri indisciplinati che mettono a rischio la sicurezza dei ciclisti e scoraggiano anche chi magari vorrebbe ad utilizzare le biciclette. La crisi del commercio nel quartiere San Marco che purtroppo vive solo in occasione delle partite della Juve Stabia (adesso si spera nel rilancio di Villa Gabola), tuttavia fa il paio con uno scenario che riguarda anche le altre periferie di Castellammare. Basta fare un giro sui portali delle agenzie immobiliari per rendersi conto della crisi commerciale che sta attraversando la città, nonostante l’aumento notevole di presenze turistiche che si è registrato negli ultimi anni. Un trend positivo che è stato cancellato per gran parte dall’aumento del costo delle bollette e degli affitti che ha ridotto di molto i guadagni dei commercianti e la capacità di spesa delle famiglie. Una questione che sta diventando seria perché Castellammare per quanto resti un punto di riferimento per tutto il comprensorio, non ha mai risolto alcuni problemi atavici che si trascina dietro come quelli della sicurezza e del traffico su tutti. Soprattutto non ha ancora scommesso veramente sulla riconversione turistica, puntando anche dal punto di vista commerciale a rivedere orari e giorni di apertura e chiusura, o una programmazione diversa delle ferie. I commercianti, dal canto loro, ritengono che il pur positivo aumento di presenze turistiche ancora non basti per cambiare la loro impostazione di lavoro. Perché Castellammare spesso si ritrova a essere un luogo d’appoggio per chi decide di trascorrere le sue vacanze tra la penisola sorrentina o Pompei. Questo a causa della impossibilità di sfruttare e valorizzare risorse come le Terme, i siti archeologici o il centro storico che sicuramente potrebbero spingere i turisti a restare in città.