Torre Annunziata, la maggioranza si spacca sull’ospedale e torna lo spettro del rimpasto
Cinque comunicati e nessun dialogo. È questa la surreale settimana politica vissuta a Torre Annunziata, tra accuse, note stampa e fratture profonde. Nessun confronto reale, nessuna sintesi, nessuna risposta alle istanze della cittadinanza. Solo polemiche. Giorni paradossali, nei quali la politica ha scelto di parlarsi – e scontrarsi – esclusivamente per iscritto, lasciando emergere l’immagine di una città ostaggio di una classe dirigente incapace di comunicare persino al proprio interno. Mentre i problemi del territorio restano inevasi, il confronto politico si è trasformato in una guerra intestina. Al centro delle tensioni, la convocazione del consiglio comunale monotematico sulla sanità e la riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase, tema cruciale per la comunità. Un’occasione che avrebbe potuto unire le forze politiche intorno a una questione fondamentale. Invece, si è trasformata in uno scontro aperto all’interno della maggioranza che sostiene l’amministrazione Cuccurullo. Ad accendere la miccia è stata la proposta del capogruppo Pd, Fabio Giorgio, di invitare i consiglieri regionali Loredana Raia e Gennaro Oliviero. Iniziativa respinta dal presidente del consiglio Davide Alfieri e dalle altre forze di maggioranza, motivate dalla vicinanza con le elezioni regionali. Il consiglio comunale è diventato così il nuovo terreno di scontro, portando alla luce non solo le crepe nella coalizione, ma anche le divisioni interne al Partito democratico. Da un lato, la segreteria locale guidata da Ciro Passeggia, appoggiata da figure vetuste della politica cittadina come Starita, Popolo e Ricciardi; dall’altro, i consiglieri comunali Nella Monaco e Gaetano Ruggiero, ormai distanti dalla linea ufficiale del partito. La Monaco, candidata alla segreteria cittadina, era sostenuta dall’area vicina a Pierpaolo Telese, ex capo staff del sindaco. Due visioni opposte ma che riflettono entrambe dinamiche e logiche già viste, che la città ormai non tollera. Alla frattura interna si aggiunge quella con l’amministrazione. Il Pd, determinante per la nascita della coalizione e della vittoria elettorale del sindaco Corrado Cuccurullo, è stato messo da parte subito dopo l’insediamento. Il circolo locale non è stato neanche coinvolto nella composizione della giunta, gestita direttamente dai vertici regionali: il segretario provinciale Giuseppe Annunziata e il commissario Antonio Misiani. Dopo quell’intervento, entrambi si sono progressivamente disinteressati delle vicende locali, lasciando il circolo cittadino senza una guida chiara. Proprio sulla composizione della giunta e le cariche dell’amministrazione si concentrano le principali tensioni tra i dem e la coalizione, con la richiesta di una verifica politica sull’attuale squadra di governo. Ma invece di avviare un confronto, la discussione si è spostata sui comunicati stampa e sulle accuse reciproche. Tra queste, quella da parte delle forze di maggioranza che hanno indicato nel Pd il principale responsabile della situazione cittadina, dimenticando volutamente il proprio passato da protagonista all’interno di quelle amministrazioni. Il dibattito sui temi fondamentali della città è rimasto così bloccato. I cittadini, che chiedono ascolto e risposte, assistono invece a un gioco di veti incrociati, sospetti e attacchi che sembrano lontani anni luce dalle reali esigenze della comunità. La crisi politica in atto non è solo una questione di schieramenti o di nomine. È l’espressione di una difficoltà più profonda, che riguarda la capacità della classe dirigente di assumersi la responsabilità del governo della città. La mancanza di un dialogo efficace e la continua ricerca dello scontro hanno trasformato il dibattito pubblico in un’arena sterile, dove i problemi rimangono sullo sfondo, mentre la politica discute su tutto tranne che sulle soluzioni.


