Torre del Greco, le fontane nel degrado: dopo via Roma, ora tocca all’ex parcheggio Bottazzi
Torre del Greco. Non c’è pace per le fontane ornamentali della città del corallo. Dopo il caso della fontana di via Roma – tutt’altro che risolto – , finita sotto i riflettori per essere stata trasformata prima in campo da calcio e poi circondata in fretta e furia da una recinzione da cantiere per effettuare lavori-lumaca in corso da due mesi, a destare indignazione è ora la situazione disastrosa della fontana di piazzale Nassiryia, all’angolo dell’ex parcheggio Bottazzi.
Lo scenario è sconfortante: acqua stagnante, melmosa e maleodorante, con un colore che vira dal verde scuro al marrone. Un habitat ideale per insetti e zanzare, soprattutto con il caldo di luglio che acuisce il rischio di infestazioni.
I residenti parlano apertamente di un «punto critico per la salute pubblica» – ironia della sorte proprio di fronte alla direzione generale dell’Asl Napoli 3 Sud – mentre le promesse di riqualificazione da parte dell’amministrazione comunale sembrano evaporate proprio come l’acqua pulita da quella vasca ormai abbandonata a sé stessa.
«Spendono soldi pubblici per la manutenzione straordinaria delle fontane e poi le lasciano marcire sotto gli occhi di tutti», tuona un residente della zona. «Altro che decoro urbano: qui si respira solo degrado».
E dire che, solo qualche mese fa, il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Michele Polese parlava con orgoglio di un piano da 100.000 euro per la manutenzione delle fontane cittadine, comprese – almeno sulla carta – quella piazzale Nassiryia. Un piano che, a giudicare dalle condizioni attuali, sembra rimasto inchiodato alla fase dei buoni propositi.
E anche l’intervento-tampone di via Roma, accolto inizialmente come segnale di cambiamento, oggi appare come una toppa mal messa su un problema ben più ampio: l’incapacità cronica di garantire manutenzione e decoro agli spazi pubblici della città.
Intanto, la fontana di piazzale Nassiryia continua a marcire nel silenzio e nell’indifferenza, con i residenti costretti a convivere con puzza, zanzare e indignazione.
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