Napoli, musica al Castello: dieci serate estive dedicate  ai grandi artisti
CULTURA
13 luglio 2025

Napoli, musica al Castello: dieci serate estive dedicate ai grandi artisti

Chiara D'Orsi

C’è un posto, a Napoli, dove il tempo sembra fermarsi ma le emozioni scorrono più veloci. Un luogo che è insieme memoria e possibilità, storia e presente vivo: il cortile del Maschio Angioino. È lì, sotto le pietre che raccontano secoli, che la musica tornerà a risuonare dal 25 luglio al 3 agosto con “Musica al Castello”. Dieci sere d’estate, dieci modi diversi di lasciarsi attraversare dal suono, dalla parola, dalla vibrazione di una città che ancora una volta non ha paura di mostrare il cuore. Apre la rassegna il 25 luglio con il travolgente live degli Après La Classe. Ska, reggae, rock e influenze balcaniche si intrecciano in un suono che è pura energia. Il “Casa di Legno Tour” promette di far ballare anche chi è arrivato con l’intenzione di restare a braccia conserte. Il 26 luglio tocca invece ai Rumba de Bodas, gruppo italiano che ha imparato a suonare come se venisse dal centro del mondo: funk, latin, swing e jazz si mescolano in un’esplosione di ritmo che non conosce confini. Se Napoli è sempre stata un crocevia di culture, loro ne sono la colonna sonora perfetta. Il 27 luglio ci sarà il sassofonista partenopeo Daniele Sepe, amato per la sua capacità di raccontare Napoli con strumenti che sembrano parlare, presenta “Sepè le Mokò”, un omaggio in jazz al film “Totò le Mokò”. È musica che parla napoletano, ma con accenti internazionali. Il 28 luglio i riflettori sono tutti per i Calibro 35, una delle band italiane più apprezzate per la loro capacità di reinventare il suono vintage. “Exploration Tour” è un viaggio tra groove anni Settanta, atmosfere psichedeliche e sonorità da poliziesco italiano. Il 29 luglio è la volta di Roy Paci, artista che da anni mescola il jazz con la musica popolare, il virtuosismo con il calore delle radici. Il suo “Live Love & Dance Tour” è un concerto che abbraccia, commuove, fa sorridere. Sul palco, un trio di musicisti di altissimo livello. Poi, il 30 luglio, arriva la parola, l’espressione e il sipario, arriva il teatro. Gianfranco Gallo porta in scena “Captivo”, uno spettacolo intenso dove la musica si intreccia con il racconto per esplorare l’animo umano, la prigionia (reale o simbolica) e la possibilità del riscatto. Un momento di riflessione, tra note che si fanno colonna sonora della coscienza. Il 31 luglio invece, si raggiunge un nuovo vertice emotivo con Moni Ovadia, maestro della narrazione musicale e vocale, che con “Rotte Mediterranee” ci guida in un viaggio attraverso il mare delle storie. Canti ebraici, ballate greche, suoni che vengono da lontano ma parlano di noi: del nostro essere sempre in viaggio, sempre in cerca, sempre contaminati. Il primo agosto torna la musica più giovane, quella che parla di oggi e lo fa con parole intime. La Municipal, duo salentino amatissimo dalla scena indie, porta al nostro Maschio Angioino il tour “Dopo Tutto Questo Tempo”, parliamo di canzoni che sono confessioni, melodie che sembrano scritte su misura per raccontare ciò che non diciamo mai a voce alta. Il 2 agosto è tempo di rock alternativo con A Toys Orchestra, band salernitana dal sound internazionale che da anni incanta per la sua capacità di fondere poesia, elettronica e sperimentazione. “Midnight Again Tour” è un’esperienza sonora per chi ama perdersi e ritrovarsi dentro la musica. Infine, il 3 agosto, si chiude con un sorriso: quello de “Il Mago del Gelato”, progetto ironico e scatenato, capace di portare sul palco uno show tra jazz-funk, storytelling e leggerezza intelligente. “Chi è Nicola Felpieri?” è una domanda che forse non troverà risposta, ma nel frattempo si balla, si ride, si pensa. E ci si saluta con il cuore pieno. “Musica al Castello” non è solo una rassegna: è una dichiarazione d’intenti. È la prova che la cultura può – e deve – abitare i luoghi storici, farli vibrare di vita nuova. Perché Napoli non ha bisogno di fuochi d’artificio per brillare: le bastano la pietra, le voci, i suoni giusti e un pubblico disposto ad ascoltare con rispetto e curiosità. Per dieci giorni nel cortile del Maschio Angioino ogni sera, un portone si apre su un mondo diverso. Jazz, teatro, rock, funk, storytelling: non c’è una sola direzione, perché non c’è un solo modo di sentirsi vivi. C’è chi verrà per danzare e chi per ascoltare. Chi per lasciarsi stupire e chi per sentirsi meno solo. Chi per scoprire nuove sonorità e chi per restare abbracciato a quelle familiari. Ma tutti, anche senza dirselo, condivideranno lo stesso desiderio: ritrovarsi. In mezzo agli altri. In un’estate che chiede musica, incontri e bellezza.