Santa Maria la Carità. Poste chiuse per 3 mesi, residenti sul piede di guerra
Poste chiude per tre mesi l’unico ufficio di Santa Maria la Carità: il sindaco D’Amora protesta e chiede soluzioni alternative. Dal 21 agosto al 7 novembre 2025 l’unico ufficio postale di Santa Maria la Carità resterà chiuso al pubblico per lavori infrastrutturali nell’ambito del progetto nazionale “Polis – Casa dei Servizi Digitali” promosso da Poste Italiane. Una chiusura lunga quasi tre mesi che, annunciata con una comunicazione ufficiale giunta solo ieri al Comune, sta già sollevando forti preoccupazioni tra i residenti. L’assenza di sportelli e servizi sul territorio costringerà infatti i cittadini a spostarsi verso gli uffici di Gragnano e Sant’Antonio Abate per operazioni essenziali come il ritiro di pensioni, raccomandate o servizi bancari, con evidenti disagi soprattutto per anziani, famiglie e persone con difficoltà motorie o senza mezzi di trasporto. Il sindaco Giosuè D’Amora ha espresso immediatamente la sua contrarietà alla decisione, definendola “unilaterale e inaccettabile”. In una nota pubblica ha annunciato l’imminente invio di una richiesta ufficiale a Poste Italiane affinché venga garantita una soluzione alternativa temporanea, come una postazione mobile all’interno del territorio comunale, per evitare che la cittadinanza resti priva di un servizio essenziale. «Non possiamo accettare che per tre mesi Santa Maria la Carità venga privata dell’unico presidio postale disponibile. – dichiara il sindaco – Una decisione del genere non può essere imposta senza alcun confronto con l’amministrazione e senza tenere conto delle reali condizioni sociali della nostra comunità». Il progetto Polis prevede la ristrutturazione degli uffici postali nei piccoli centri per trasformarli in sportelli evoluti in grado di offrire anche servizi della pubblica amministrazione, ma il rischio, secondo il Comune, è che l’assenza temporanea di ogni servizio crei un vuoto difficile da colmare. Il Comune attende ora risposte formali da Poste Italiane, mentre cresce il malcontento tra i residenti, preoccupati di affrontare l’autunno senza un servizio di riferimento storico e quotidiano. Michele De Feo


