Aggredito e colpito in strada il parlamentare Francesco Emilio Borrelli
Il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha denunciato di aver subito una nuova aggressione nel tardo pomeriggio di ieri, a Santa Lucia di Serino (Avellino), dove era intervenuto in occasione del convegno “Diritti animali e territorio: un dialogo aperto per il futuro”, organizzato dopo l’episodio di un gatto ucciso con l’acido. Il parlamentare spiega di essere stato aggredito “da alcuni individui che avevano parcheggiato selvaggiamente sui marciapiedi, sulle strisce pedonali rialzate e persino sugli stalli riservati ai disabili per andare a consumare in un bar”. “Un agente della scorta, dopo che l’aveva fatto anche il sindaco del paese, nel tentativo di ripristinare un minimo di ordine e civiltà, ha chiesto ai presenti di spostare i veicoli. La reazione – racconta Borrelli – è stata furiosa”: alcuni hanno riconosciuto il deputato e lo avrebbero immediatamente aggredito, facendogli cadere il cellulare, per poi trascinarlo in un porticato, colpendolo ripetutamente. “Un’aggressione codarda – afferma – realizzata davanti a una sede istituzionale e in presenza di cittadini, carabinieri e giornalisti. Le immagini riprese dal giornalista Enzo Costanza, testimone oculare, mostrano la violenza gratuita e l’arroganza di chi si sente impunito e superiore alla legge”. Borrelli, che ha riportato traumi alla schiena, al braccio sinistro e alla mano destra, ha sporto denuncia ai carabinieri.
“Siamo di fronte a una società allo sbando – dichiara – dove l’illegalità non è solo tollerata, ma spesso rivendicata con violenza. Questi individui non solo avevano parcheggiato in modo arrogante e sugli spazi riservati ai disabili, ma si sono anche rifiutati di spostarsi e hanno reagito con brutale aggressività, come se far valere le proprie ragioni a colpi di pugni fosse un diritto e chi chiede il rispetto elementare delle regole un provocatore. In questo Paese chi rispetta le regole viene isolato, mentre chi le infrange si sente protetto da un clima di omertà e indifferenza. Io non mi fermerò. Nonostante le botte, le minacce, le campagne d’odio quotidiane, continuerò a denunciare e combattere ogni forma di prepotenza. La legalità non può essere solo una parola: deve diventare una pratica quotidiana, e non possiamo più tollerare che chi prova a farla rispettare venga aggredito. È tempo di dire basta all’arroganza e alla violenza come linguaggio sociale”.

