Il sindaco di Portici: «Terzo mandato, limite insopportabile. Parola ai cittadini»
Enzo Cuomo, sindaco di Portici, ex senatore e dirigente del Partito Democratico, affronta il tema delle Regionali.
Sindaco Cuomo, ormai sembra sfumata la possibilità del terzo mandato per De Luca, ma in linea generale lei cosa pensa? «E’ una limitazione grave, un vulnus costituzionale e democratico perché se la sovranità è affidata al popolo che sceglie i propri rappresentanti non ci dovrebbe essere un limite di mandati.
Lei pensa che De Luca abbia ragione? «Guardi sul terzo mandato in Italia ci sono tre misure. Una per il Piemonte, dove fondamentalmente si è concesso il terzo mandato; una misura per il Veneto, dove Zaia è al terzo mandato e poi la Campania dove, invece, viene vietato. Io non sono un pasdaran del terzo mandato, tra l’altro ho fatto due mandati da sindaco poi sono diventato senatore, dimettendomi sei mesi prima prima perché c’è una legge dello Stato che dice che il sindaco per poter candidarsi al Parlamento si deve dimettere sei mesi, mentre il parlamentare per candidarsi a sindaco non si deve dimettere, ma può optare una volta eletto»
Lo trova ingiusto? «Certo. Io ho usufruito del vantaggio di essere parlamentare. E’ evidente che c’è una doppia norma che fondamentalmente penalizza unicamente i sindaci. Si tratta di un vizio abbastanza diffuso, anche i consigli regionali decidono legiferando sulle elezioni sostenendo che un sindaco si deve dimettere 60 giorni prima. Quando sarebbe normale che ci si candida e poi si opta una volta eletto se rimanere sindaco o andare in consiglio regionale».
La appassiona il dibattito sui nomi per il centrosinistra in queste Regionali?
«Da dirigente politico, da rappresentante delle istituzioni da sindaco iscritto al Pd, dico che per ora non si può parlare di nomi. Il percorso, secondo me, dovrebbe articolarsi sulla valutazione dei dieci anni di governo De Luca. E sembrerebbe che De Luca ha operato bene. Se dunque questo è un giudizio positivo dobbiamo creare le condizioni per una continuità programmatica di quel percorso politico. Poi dobbiamo perfezionare i trasporti, dobbiamo migliorare la sanità, dobbiamo organizzare un reddito di cittadinanza regionale che accompagni quelli che hanno perso il lavoro. Insomma, quello che voglio dire, è che dobbiamo parlare di programmi, prima di parlare di nomi».
Secondo lei seguendo quale schema di coalizione? «E’ chiaro che se si va al voto in tre o quattro regioni bisogna comporre una coalizione che sia campo largo o che abbia un altro nome, ma che trovi tutte le ragioni per mettere insieme da Italia viva e azione fino praticamente alla parte più estrema della delle forze di sinistra, passando per il baricentro rappresentato da PD e Cinque stelle. Una coalizione larga, secondo me, impedisce di essere ostaggi di questo o quel partito».
Ma il leader toccherà ai Dem secondo lei?
«Guardi se in Puglia si candida Decaro, se nelle Marche Ricci e tutti e due sono del Pd, mi rendo conto che in Campania i Cinque Stelle rivendichino la leadership. Questo fa parte del gioco della politica, degli accordi. La mia storia politica è piena di scontri con i Cinque Stelle a livello locale, ma sarebbe riduttivo allargare uno scontro locale che riguarda il gruppo dirigente locale su un tema di carattere nazionale dove si devono sempre trovare le ragioni per andare oltre le persone e trovare sempre di più una convergenza ampia»
Ma, secondo il suo ragionamento, partendo però da un dialogo con De Luca.
«Guardi è come se la prossima volta a Portici, dove io ho governato per quattro mandati, la prossima coalizione volesse prescindere totalmente dal voler coinvolgere la mia esperienza di governo nella città di Portici. Invece io penso che il sindaco, così come il Governatore, deve essere parte di un processo nel quale fondamentalmente si devono trovare le ragioni per stare tutti insieme., Quindi estromettere De Luca solo perché non c’è il terzo mandato è un errore che non bisognerebbe commettere. Va invece trovata una candidatura che in qualche modo mette insieme questo schieramento largo e che garantisca una continuità di quel programma, innovandolo arricchendo, modificandolo dove deve essere modificato. Così si gettano le basi per rivincere insieme».
Lei ha citato Portici, del resto, comune che amministra da anni. Soddisfatto di ciò che sta realizzando?
«In questi anni abbiamo utilizzato fondi europei, nazionali e regionali. Ma indipendentemente dai soldi, tutto nasce dall’idea che hai della città, dalla visione a cui pensi. Quando ero giovane, immaginavo di governare Portici, di fare il sindaco per dare la possibilità ai giovani di giocare a pallone sulla spiaggia, di giocare a beach volley, insomma di socializzare. Ebbene oggi che ci siamo riusciti, sono felice e soddisfatto, anche perchè non è stato affatto semplice».
In che senso sindaco? «Abbiamo iniziato recuperando il porto del Granatello che oggi è un luogo, sicuro della movida dell’area metropolitana. Abbiamo risolto il problema di sicurezza facendo accedere solo pagando e quindi registrando la targa. Inoltre, abbiamo realizzato una grande spiaggia libera, inclusiva dove abbiamo un lido per i motulesi, per i disabili.Abbiamo 12 postazioni con sedie job, lettini, docce, tutto assolutamente senza limitazioni. Inoltre, abbiamo recuperato le spiagge partendo da un dato. Nei miei ricordi di bambino le spiagge di Portici erano una distesa di scogliere fetide, con delle cabine in putrescenza; il mare era color Coca-Cola. Noi abbiamo dovuto cominciare dal mare, grazie a Gori, Eic e Regione Campania che hanno fatto un’opera di depurazione col collettore fognario che intercetta tutti gli scarichi fognari che per gravità andavano a finire a mare. Così abbiamo dato vita al parco a mare, perchè rispetto ad altre città tipo Castellammare, dove la villa comunale è sullo stesso piano della spiaggia, a Portici, invece, c’è un dislivello per il quale è possibile mettere in collegamento le due realtà»
Questa è una cosa che la rende felice? «La gioia più bella è vedere centinaia di ragazzi che vanno su queste spiagge e socializzano attraverso lo sport, attraverso il mare. Io credo che questo sia una delle cose più belle che vivo quotidianamente tutte le volte che vado là, vedo dei ragazzi che giocano e mi piace molto. Siamo orgogliosi di aver creato una spiaggia libera, dove due lettini e un ombrellone costano dieci euro. L’anno prossimo miglioreremo ancora perché cercheremo di trovare altri strumenti e altre cose per garantire questo tipo di impostazione nostra impostazione. Vuoi venire in spiaggia, troverai la spiaggia libera e gratuita. Ti porti l’ombrellone da cCaso lo metti dove vuoi nei limiti del rispetto. Dopodiché puoi prenotare online, prendi due lettini e un ombrellone se vuoi prendere solo il lettino fai così. Insomma è bello dare ai cittadini la possibilità di poter scegliere e garantire la possibilità di un mare gratuito e a disposizione di tutti».
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