Tangenti a Sorrento, l’ex sindaco e il “sensitivo” comunicavano utilizzando cellulari intestati a immigrati inesistenti
CRONACA
15 luglio 2025

Tangenti a Sorrento, l’ex sindaco e il “sensitivo” comunicavano utilizzando cellulari intestati a immigrati inesistenti

metropolisweb

Utilizzavano cellulari, chiamati ‘canarini’ intestati ad immigrati inesistenti per comunicare e parlare liberamente l’ex sindaco di Sorrento, Massimo Coppola e Raffaele Guida, ritenuto il suo “alter ego” nei rapporti con gli imprenditori, parte del cosiddetto ‘sistema Sorrento’. Durante le indagini su appalti pilotati affidati dal comune di Sorrento, i finanzieri hanno avuto il supporto di tecnologie all’avanguardia e personale specializzato nell’utilizzo dell’apparecchio IMSL-IMEI catcher; hanno individuato utenze telefoniche e hanno accertato che Massimo Coppola e Lello il sensitivo erano soliti utilizzare delle utenze telefoniche fittizie, intestate a soggetti stranieri anagraficamente inesistenti, da loro denominate in codice come “Canarini”. Secondo quanto spiegato nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, il comandante regionale della Guardia di Finanza, Alessandro Barbera e il comandante provinciale Paolo Borrelli, e il comandante del gruppo di Torre Annunziata, Gennaro Pino, le utenze sono state attivate dall’ex sindaco in un suo esercizio di sua fiducia, a Sorrento. Quando i due indagati parlavano con i cosiddetti ‘canarini’, lo facevano con disinvoltura, mentre sulle utenze normali utilizzavano un linguaggio criptato. “Individuare queste utenze – dice il procuratore di Torre Annunziata- ha consentito di avere un’ulteriore prova degli accordi corruttivi, e ci da’ la cifra della pervicacia criminale”. Peraltro, come sostenuto anche dal tribunale del riesame che ha confermato l’arresto in flagranza di reato del sindaco, la cui ordinanza e’ stata depositata qualche giorno fa, il sindaco “ha strumentalizzato la propria funzione al perseguimento di interessi di natura strettamente privatistica”, mediante uno “schema criminale” collaudato, “tipico delle consorterie criminali”. Il procuratore Fragliasso parla di elementi accertati anche dall’attività investigativa, citando il tribunale del riesame e spiega che Coppola “adoperava la precauzione di sottrarre il telefono al proprio interlocutore, al fine di non correre il rischio di essere intercettato, secondo una prassi tipica delle organizzazioni criminali, in occasione della convocazione delle vittime sottoposte a estorsione”.