Agenzia delle Entrate, maxitruffa nell’Agro: 29 persone a processo
Scafati Agenzia delle Entrate, maxitruffa nell’Agro: 29 persone a processo Attestavano crediti d’imposta inesistenti per compensare i debiti tributari L’inchiesta si allarga anche a Sarno, Pagani e Nocera Inferiore Tra le accuse contestate, a vario titolo, a 29 persone ci sono l’indebita compensazione e la truffa. Di questo ed altro rispondono gli imputati rinviati a giudizio dal gup del Tribunale di Nocera Inferiore, con processo incardinato nella sede del palazzo di giustizia nocerino. Stando alle accuse da parte della procura guidata dal reggente Roberto Lenza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 74 del 2000, partite dopo accertamenti dell’Agenzia delle Entrate insieme alla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Nocera, ognuno dei singoli imputati non avrebbe versato determinate cifre allo Stato, utilizzando in compensazione crediti non spettanti. Gli imputati, presentando modelli di pagamento F24 tramite servizi di internet banking, messi a disposizione dagli intermediari della riscossione convenzionati con l’Agenzia delle Entrate, e contenenti l’attestazione di crediti inesistenti nei confronti dell’erario, riuscivano a compensare quasi integramente i rispettivi debiti tributari. In questo modo, l’ente statale cadeva in errore e riconosceva l’operazione, cancellando i ruoli e revocando i conseguenti provvedimenti di accertamento. Nel caso di uno degli imputati, uno scafatese, l’importo complessivo si attestò sugli oltre quattro milioni di euro. La competenza territoriale ha interessato il circondario di Nocera Inferiore, nonostante l’eccezione presentata dalle difese, in quanto l’indebita compensazione fu il primo reato accertato, a vantaggio di una seconda persona che aveva domicilio fiscale a Sarno. Il resto dei coinvolti risiede a Pagani, Scafati, Nocera, nella provincia di Napoli e in diverse città del nord Italia. La medesima accusa viene mossa al resto dei soggetti, molti dei quali titolari di ditte individuali, che non versarono le somme spettanti utilizzando, in compensazione appunto, crediti inesistenti che andavano dai 60 ai 180mila euro. Le indagini condotte dai finanzieri della compagnia di Nocera Inferiore avevano permesso d’individuare alcune persone che avevano messo in atto una vera e propria frode fiscale al servizio di imprese compiacenti. Secondo gli investigatori, il raggiro consisteva nella creazione di false compensazioni tributarie utilizzate per ridurre i debiti in maniera illecita. Gli accertamenti avevano messo in luce un meccanismo semplice da applicare, ma molto insidioso. All’atto del blitz - risalente a qualche anno addietro - furono 26 i decreti di sequestro preventivo di beni e denaro per svariate centinaia di migliaia di euro. Ora è arrivato il momento del processo. @riproduzione riservata

