Torre del Greco, maxi sequestro nel regno di famiglia dell’ex patron della Turris
Torre del Greco. Blitz nel regno di famiglia dell’ex patron della Turris: scattano i sequestri per abusivismo edilizio. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha effettuato il sequestro di un vasto insediamento industriale realizzato abusivamente in via generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, proprio davanti alla caserma Dante Iovino dei carabinieri.
L’operazione è stata condotta dalla polizia municipale con il supporto del Genio Civile e della Sovrintendenza: i sigilli sono stati apposti su capannoni, tettoie e parcheggi spuntati nel tempo come funghi in un’area destinata a verde attrezzato.
Dietro ai cancelli della zona sequestrata si cela una storia emblematica del degrado edilizio all’ombra del Vesuvio. Dove un tempo sorgeva una semplice serra, nel corso di un ventennio è sorto un imponente complesso produttivo – 20.000 metri cubi di volume costruito su una superficie di 4.500 metri quadrati, cui si aggiungono ulteriori 3.000 metri quadrati di pavimentazioni esterne – in totale spregio delle normative urbanistiche, sismiche e paesaggistiche.
Secondo quanto reso noto dalla Procura, le società coinvolte – “COLMA s.r.l.” e “MERIDALL IMMOBILIARE s.r.l.” – avrebbero adottato una strategia tanto semplice quanto ingannevole: presentare i nuovi edifici come “tettoie” nei documenti comunali.
Ma le immagini fornite dagli inquirenti parlano chiaro: altro che strutture leggere, si tratta di veri e propri capannoni industriali, costruiti senza autorizzazioni e in una zona a elevato rischio sismico, oltre che di notevole interesse pubblico.
Un copione purtroppo già visto, che si ripete ciclicamente in queste terre strette tra il Vesuvio e il mare. «Una lottizzazione abusiva a scopo edificatorio – l’ha definita il procuratore capo Nunzio Fragliasso, che ha affidato le aree poste sotto sequestro al titolare dell’attività, in attesa delle inevitabili conseguenze giudiziarie.
Il sequestro odierno è solo l’ultimo capitolo di una lunga saga di abusi e illegalità edilizie che continuano a sfregiare la quarta città della Campania. Una zona che, nonostante vincoli e tutele, continua a essere oggetto di speculazioni selvagge. Non a caso, il procuratore capo di Torre Annunziata sottolinea in una nota la necessità di «evitare l’aggravamento delle conseguenze dei reati e la commissione di ulteriori illeciti». Ma resta l’amaro in bocca di fronte a un territorio che, anche quando tutelato sulla carta, continua a essere tradito nella pratica.

