Mattarella: «A rischio il pluralismo dell’informazione. Oggi si punta ad essere temuti»
CRONACA
30 luglio 2025

Mattarella: «A rischio il pluralismo dell’informazione. Oggi si punta ad essere temuti»

metropolisweb

«L’imporsi dell’Algoritmia» e dunque «un uso spregiudicato dell’intelligenza artificiale» è un rischio. «Crea egemonie che negano il pluralismo, organizzando i contenuti della rete in modo da costringere gli utenti verso canali obbligati, agendo da mediatore occulto, di ignote caratteristiche e finalità, con caratteri distorsivi, lontani da quelli della libertà e del pluralismo dell’informazione».

Sono le sagge e preoccupate parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha incontrato i giornalisti nel corso della cerimonia del ventaglio al Quirinale. Considerando la deriva che si sta vivendo online «dalla missione di libertà espressiva e diffusiva da parte di chiunque», la Rete «si converte in luogo di organizzazione e scorrerie per i propalatori delle più incredibili fake new», aggiunge il Capo dello Stato.

Il mondo dell’informazione vive un’epoca di vorticosa trasformazione, aggiunge Mattarella. «Va progettata una transizione che salvaguardi la funzione dell’informazione indipendente, e quindi dei giornalisti che, a loro volta, evitino la tentazione dell’autocensura riconoscendo e rendendo operante la sua funzione nella vita democratica».

Mattarella è finito nel mirino della Russia che ha stilato la lista di proscrizione inserendovi quelli definiti «nemici». Il capo dello Stato dice: «Nella vita internazionale ci si sta avvicinando pericolosamente ai criteri di comportamento di tempi passati. Talvolta, in questo periodo, penso a un elemento che, nei decenni scorsi, dopo la seconda guerra mondiale, contribuiva a sorreggere la pace sul piano mondiale e ad agevolare lo sviluppo nel mondo: l’aspirazione di numerosi Stati, grandi, medi e piccoli, a essere, piuttosto che temuti, come avveniva nel passato, ammirati per il loro sistema e stile di vita; ed essere, di conseguenza, ascoltati e seguiti. Oggi molti protagonisti della vita internazionale aspirano a essere temuti più che stimati e ammirati».

Bisogna contrastare, aggiunge Mattarella, «una diffusa tendenza alla contrapposizione irriducibile, alla intolleranza alle opinioni diverse dalle proprie, al rifugio in slogan superficiali e in pregiudizi, tra i quali riaffiora, gravissimo, l’antisemitismo, che si alimenta anche di stupidità».