Manovra sul welfare a Torre del Greco, il Pd dice sì ma avverte Mennella: «Ora trasparenza»
CRONACA
31 luglio 2025

Manovra sul welfare a Torre del Greco, il Pd dice sì ma avverte Mennella: «Ora trasparenza»

Alla fine, i dem «baciano la sposa». Ma nessuno (tranne uno) è «felice»
Alberto Dortucci

Torre del Greco. Alla fine, si sono espressi favorevolmente «per senso di responsabilità» nei confronti della maggioranza. Ma nessuno tra i quattro consiglieri comunali del Pd – per ora, in attesa dell’assessorato promesso al capogruppo Vittorio Guarino – ha «festeggiato» il risultato.

L’approvazione dell’ennesima variazione di bilancio destinata al mantenimento delle comunità tutelari ha visto (ancora una volta) i demo alzare bandiera bianca sul piano politico, ma – al tempo stesso – rilanciare sul piano amministrativo-gestionale.

Dietro il voto favorevole, infatti, c’è un documento ufficiale – indirizzato al sindaco Luigi Mennella e all’assessore alle politiche sociali Mariateresa Sorrentino – in cui si evidenzia una posizione tutt’altro che allineata alle scelte dell’esecutivo di palazzo Baronale. Un documento, annunciato durante la turbolenta seduta consiliare, rappresenta più una diffida che una dichiarazione di fedeltà a Luigi Mennella & company.

Una sorta di «ultimo avviso» che lascia intendere come la tenuta della maggioranza non possa più poggiare su automatismi politici, ma richieda – d’ora in avanti – risposte precise, e atti trasparenti. In particolare, sul controverso fronte del welfare.

Nel testo, i democrat denunciano l’incoerenza tra l’indirizzo politico originariamente condiviso – quello di ridurre la spesa per le comunità tutelari – e la richiesta di nuovi fondi arrivata in consiglio comunale. «Ci troviamo a votare una variazione diametralmente opposta all’indirizzo di contenimento dei costi espresso in fase di bilancio preventivo», scrive il gruppo Pd.

Non è un caso che i consiglieri parlino apertamente di «scompensi di bilancio» e di un’esigenza urgente di rimettere ordine nel rapporto tra volontà politica e gestione tecnica. Il punto centrale della nota, però, è un altro. Il Pd chiede formalmente al sindaco di attivarsi per ottenere e condividere i verbali e gli atti dell’unità di valutazione integrata (UVI) dell’Asl Napoli 3 Sud. L’obiettivo? Verificare se i percorsi di accesso ai servizi delle comunità tutelari siano stati rispettosi della normativa.

Una posizione che certifica la volontà del Pd di (provare a) esercitare un ruolo di vigilanza stringente su un settore ritenuto eccessivamente «opaco». Il documento, infatti, si chiude con una proposta concreta: l’istituzione di un tavolo tecnico permanente con l’Asl Napoli 3 Sud per arrivare a un accordo quadro in grado di definire, una volta per tutte, la quota di compartecipazione dell’azienda sanitaria alle rette dei servizi.

La scena finale in aula – con gli esponenti del Pd che votano sì, tra smorfie di dolore – ricorda amaramente la famosa battuta: «E alla fine tutti baciarono la sposa». Peccato che, stavolta, nessuno era «felice» di essere stato invitato al matrimonio.

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