Gragnano, vergogna al cimitero: rubate le piante dalle tombe
Gragnano. Recarsi come di consueto sul luogo di sepoltura di un proprio congiunto e trovarsi davanti a un’amara sorpresa: nemmeno il cimitero, luogo di preghiera e di dolore, è immune dalla cupidigia e dalla malvagità umana. E’ la constatazione con cui una frequentatrice del cimitero cittadino, A. S., ha dovuto suo malgrado fare i conti ieri mattina. A raccontarlo, con un post diffuso sui social, è la signora stessa: «Sono molto arrabbiata per quello che mi è successo stamattina: vado al cimitero e dalla tomba di mio padre é scomparsa una cicas che si trovava lí da anni e fino a domenica scorsa c’era ancora. Mi chiedo e vi chiedo: che schifo di paese è diventato Gragnano? Non é per il valore della pianta, ma per la bassezza del gesto, perpetrato all’interno di un luogo sacro. Vergognatevi, sempre che ne siate capaci (ma ne dubito)».
Inutile dire che in pochissimo tempo il post ha raccolto decine di reazioni e commenti dai quali emerge come l’episodio in questione non rappresenti un caso isolato. «Sempre la stessa storia, è uno schifo, nemmeno i morti fanno stare in pace. Vergognatevi!» il commento di un’altra cittadina, evidentemente a sua volta «vittima» di un’esperienza analoga. «Che dire dei portafiori? Ho perso il conto di quanti ne ho comprati» conferma un altro signore. «Ci sono telecamere ovunque al cimitero, poi scompare la roba non si può vedere nulla…» l’amara constatazione di un’altra persona. «Si, sempre la stessa storia, ma io mi chiedo come una pianta grande esce fuori dal cimitero» il dubbio di una signora, alla quale risponde amara un’altra: «La spostano su un’altra tomba».
«Ho effettuato la segnalazione non solo sui social spiega la signora autrice del post di denuncia – ma dubito che i responsabili di un gesto tanto squallido e vile possano essere individuati. Voglio specificare che la mia rabbia deriva dal dover constatare episodi del genere in un luogo di raccoglimento come il cimitero. Oltre che dal valore simbolico che aveva quella pianta, che avevamo posto sulla sepoltura di mio padre quando era scomparso, anni fa. Mi chiedo come sia possibile che un vaso così grande e pesante, che ha bisogno di due persone per essere spostato, possa scomparire da un giorno all’altro. Siamo all’interno di un cimitero, un luogo pubblico, oltre che sacro. Come è possibile che accadano queste cose che, da quello che leggo, non sono nemmeno così infrequenti? Mi auguro che le istituzioni preposte alla gestione e al controllo del cimitero prendano provvedimenti seri, in modo da consentire a chi lo frequenta – per vivere dei momenti di vicinanza con i propri cari defunti – di poterlo fare in serenità, senza «sorprese» del genere».


